23 MARZO  2014  
 
 
 

 

VARAPODIO/ CIRCONDATO DA AMICI E PARENTI HA RICEVUTO UNA TARGA RICORDO DAL SINDACO

Nonno Antonio ha festeggiato i suoi "primi" 100 anni

 

23/03/2014

Vincenzo Vaticano

La consegna della targa ricordo

VARAPODIO - Circondato e “coccolato” dalla moglie, dai due figli con i rispettivi congiunti e da tante altre persone a lui legate da vincoli di “vicinato” e profonda amicizia, Antonino Condello ha festeggiato, in una cornice festosa e suggestiva, il suo centesimo compleanno. Un evento storico per il paese poiché, a memoria d’uomo, nessun altro concittadino di genere maschile risulta sia mai riuscito a raggiungere questo invidiabile quanto difficile traguardo.
Circostanza che, il sindaco Orlando Fazzolari - intervenuto in forma ufficiale alla festa, insieme agli altri consiglieri comunali - ha voluto “celebrare” e dare il giusto rilievo con la consegna di una targa sulla quale risulta inciso: << Ad imperitura memoria di Antonino Condello – illustre cittadino, instancabile lavoratore dedito alla famiglia e persona di sani principi e grandi valori - quale primo centenario della storia di Varapodio>>.
“Nonno Antonino, in modo allegro e spiritoso e con perfetta lucidità ha intrattenuto i presenti raccontando con disinvoltura – in dialetto, in italiano e perfino in inglese – alcuni significativi episodi che hanno caratterizzato la sua longeva esistenza.
Un lungo cammino che il figlio Enzo ha voluto ripercorrere e riassumere con la lettura ( più volte interrotta per l’emozione) di una pergamena da lui stesso redatta per l’occasione. << Sperimentando la tortuosità e la salita della vita – gli è stato ricordato tra tante altre cose – hai conosciuto i tempi bui della prima guerra mondiale, ritrovandoti poi ad affrontare anche il secondo conflitto, ma questa volta non più con gli occhi di un bambino ma di un soldato intento a scrutare le terre africane durante le lunghe giornate di battaglia. Temprato da queste prove, dopo la guerra e gli anni di prigionia, sei emigrato in Australia in cerca di fortuna lavorando nelle cave, nelle fabbriche, nelle miniere, nei campi, nutrendo sempre, però, la speranza di tornare a casa tra la tua gente e la tua terra. Sei stato maestro di vita per tutti noi e la tua preoccupazione è stata sempre quella di costruire un futuro migliore per noi tutti>>.
In paese, va rilevato, tutti hanno avuto modo di constatare, “de visu”, nell’arco di molti decenni la sua totale dedizione al lavoro: quasi ogni giorno, infatti, immancabilmente lo si incontrava per strada mentre, sempre più ricurvo per la fatica, si recava di buon mattino o rientrava a tarda sera a piedi dalla sua “terra”, distante qualche chilometro dal centro abitato, dove, in pratica, Antonino Condello ha duramente lavorato una vita intera impiegando tutte le proprie energie finché l’età e la condizione fisica glielo hanno consentito.
 

 
     

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