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Oppido/Un seminario scientifico organizzato dai Lions club di
Taurianova e di Villa San Giovanni
Prevenzione e diagnosi precoce del cancro al colon retto
I medici Muratore, Polifroni, Randazzo, Iozzo, Mura,
Naim e Alessi
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Vincenzo Vaticano
OPPIDO MAMERTINA – Prevenzione e diagnosi precoce nel campo
delle malattie neoplastiche; in particolare, diagnosi
precoce del cancro del colon retto. E’ stato questo il tema
del convegno scientifico organizzato – presso il salone del
Seminario vescovile – dal Lions club “Vallis Salinarum” di
Taurianova e dal Lions club “Fata Morgana” di Villa San
Giovanni. << Un meeting - ha avuto modo di precisare il
dott. Pasquale Iozzo, presidente del club “Vallis salinarum”
– in linea con uno dei temi distrettuali che vede i Lions
impegnati al fianco delle istituzioni nella lotta alla
“peste del terzo millennio”, ovvero alla patologia neo
plastica>>.
Principale relatore è stato il dott. Giuseppe Naim -
primario di gastroenterologia ed endoscopia digestiva
dell’Asp 5, nonché past president del Lions club “Fata
Morgana” - che si è avvalso di alcune videoclip per rendere
più chiara la sua esposizione. Folto il gruppo di medici che
hanno portato il loro contributo ai lavori.
<< Dopo il carcinoma della prostata e del polmone tra i
maschi, e dopo il carcinoma della mammella e del polmone
nelle donne – ha esordito Naim – il cancro del colon retto,
è la terza neoplasia maligna tra la popolazione; una
patologia – ha aggiunto -, diffusa e in costante aumento>>.
Illustrando, quindi, i vari fattori di rischio e le norme
igienico sanitarie che tale rischio possono contribuire a
ridurre, il relatore ha dichiarato come sia fondamentale <<
potere e sapere usare tutte le opzioni di cui oggi si
dispone in campo diagnostico, per individuare ed asportare
eventuali lesioni benigne prima che alcune di esse possano
degenerare e trasformarsi in tumore>>.
In tema di prevenzione ha poi ribadito – tra l’altro –
l’importante funzione rivestita dai medici di base chiamati
ad indirizzare i pazienti verso diagnosi precoci in grado di
prevenire la mortalità. << Purtroppo – ha però detto
concludendo la sua articolata relazione – la Calabria è
l’unica regione dove non si fa attività di screening sulla
popolazione>>.
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