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L'agguato teso
lungo una stradina di
campagna
Esecuzione mafiosa a Varapodio
VARAPODIO ( m.a.) – Terrificante
delitto ieri mattina nelle campagne di Varapodio, piccolo
centro della Piana di Gioia Tauro. A
cadere sotto i colpi di uno o più killer è stato Annunziato
Donato, 60 anni compiuti da poco, sposato e padre di tre
figli. Il suo corpo ormai privo di vita è stato rinvenuto dopo
una telefonata anonima giunta intorno alle ore 13,30 alla
Stazione dei Carabinieri di Varapodio riverso in una pozza di
sangue in un podere di sua proprietà in località Runci a
pochissima distanza dal centro abitato. L'uomo, un piccolo
proprietario terriero, era titolare di un frantoio. Le sue
giornate le trascorreva prevalentemente in campagna nella sua
proprietà. Un'abitudine questa, conosciuta dai suoi assassini
che lo hanno atteso lungo una stradina che conduce in un
uliveto e gli hanno scaricato numerosi colpi di arma da fuoco,
verosimilmente fucili caricati a pallettoni, che gli hanno
devastato il petto provocandogli una morte quasi istantanea.
In località Runci oltre ai militi della Stazione di Varapodio
sono giunte numerose pattuglie del Nucleo operativo della
Compagnia di Taurianova con il capitano Massimo Cagnazzo, da
pochi giorni al comando della Compagnia dei carabinieri che ha
diretto le prime operazioni e l'avvio delle indagini.
Annunziato Donato era già noto alle forze dell'ordine per
precedenti reati a suo carico tra i quali quelli di detenzione
abusiva di armi, lesioni personali e reati contro il
patrimonio. L'agguato, secondo una prima ricostruzione
effettuata dagli inquirenti sarebbe avvenuto intorno a
mezzogiorno. La morte di Donato, infatti, secondo quanto
accertato dal medico legale dott. Giuseppe Lombardo che ha
proceduto all'esame esterno del cadavere, risalirebbe proprio
a quell'ora o comunque nella tarda mattinata. Dopo i rilievi
di rito, il corpo della vittima è stato trasportato anche su
disposizione del magistrato di turno presso la Procura della
Repubblica di Palmi dottoressa Paola Caporale presso
l'obitorio dell'ospedale di Taurianova dove nella giornata di
oggi dovrebbe essere eseguito l'esame autoptico. Le indagini
avviate sin da subito dagli inquirenti appaiono difficili. Il
lavoro investigativo viene svolto con accurata attenzione
senza escludere nessuna pista. Nel pomeriggio di ieri numerose
persone sono state sottoposte a interrogatorio. Anche se vige
il massimo riserbo i carabinieri puntano a ricostruire gli
ultimi giorni della vittima e a tal proposito hanno lungamente
sentito i suoi familiari per cercare di capire se nei giorni
precedenti possa avere avuto qualche diverbio con qualcuno.
Non viene escluso inoltre un possibile legame con la morte del
fratello Saverio anch'egli ammazzato lo scorso giugno lungo la
Statale 111 in prossimità di Cannavà, una piccola frazione di
Rizziconi, sempre nella Piana di Gioia Tauro. A seguito delle
successive indagini i carabinieri arrivarono all'arresto dei
presunti assassini, due persone, una di Castellace e un'altra
di Varapodio in attesa di giudizio. Anche se la vittima aveva
vecchi precedenti penali negli ultimi tempi sembrava vivere
onestamente. Ciò rappresenta un vero rompicapo per gli
inquirenti che comunque stanno lavorando sodo proprio per
cercare di fare luce sull'omicidio il cui movente e gli autori
per il momento sono sconosciuti. |
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