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Piana Gioia Tauro/L'inchiesta sulla morte di Domenico Sgrò,
originario di Varapodio
Omicidio colposo, cinque medici a giudizio
Vincenzo Vaticano
GIOIA TAURO (g.s.) –
Il
Gip presso il Tribunale di Palmi, dott. Cristina Mazzuoccolo,
ha disposto il rinvio a giudizio, per il reato di omicidio
colposo, di cinque medici dell'ospedale Giovanni XXIII di
Gioia Tauro. Gli stessi, a vario titolo, tutti perchè in
servizio (anche se in momenti diversi) presso il nosocomio
gioiese, secondo le richieste avanzate dal PM dott. Giulia
Pantano, titolare dell'indagine, sono stati coinvolti
nell'inchiesta sulla morte di un pensionato di Varapodio,
Domenico Sgrò, già titolare di una impresa di autotrasporti
e molto noto nel centro dell'alta Piana, avvenuta il sedici
marzo del 2010. Le indagini dei carabinieri erano partite
dopo una denunzia del figlio, ing. Giuseppe Sgrò, che vive e
lavora al Nord, che con un lungo e dettagliato esposto alla
Procura della Repubblica, assistito dall'avvocato Donato
Patèra, aveva chiesto che venisse accertato se durante la
degenza del genitore, tre giorni in tutto in tre ospedali
diversi, vi fossero stati omissioni o comportamenti colposi
da parte del personale medico e paramedico. I cinque
sanitari rinviati a giudizio (l'udienza davanti a Palmi è
stata già fissata per il prossimo trenta maggio), sono il
dott. Antonino Di Certo, il dott. Domenico Giannetta, il
dott. Domenico Saraceno, il dott. Giuseppe Capo, il dott.
Luigi Napoli. Il 14 marzo del 2010, Domenico Sgrò era stato
colto mentre si trovava in casa da forti dolori addominali.
Con una ambulanza del 118 era stato portato all'ospedale di
Polistena e nella tarda serata era stato dirottato
all'ospedale di Gioia Tauro dove era rimasto ricoverato
tutta la notte. All'indomani, nel pomeriggio, sempre con una
ambulanza del 118, era stato trasferito all'Annunziata di
Cosenza dove, in mancanza di una precisa diagnosi, era stato
ricoverato in terapia intensiva. Domenico Sgrò era morto
purtroppo il giorno dopo tra lo strazio dei famigliari: e
l'autopsia, chiesta dai congiunti avrebbe dato conferma che
il pensionato non soffriva di patologie particolari e tali
da far pensare ad un possibile decesso da collegare a
condizioni di salute incerte.
Nel febbraio dello scorso anno, nel corso di
un incidente probatorio al Palazzo di Giustizia di Palmi, la
Procura ha affidato al dott. Luigi Borrello l'incarico di
eseguire la perizia destinata a chiarire alcuni aspetti di
tutta la storia c. L'avv. Donato Patèra che assiste la
famiglia Sgrò afferma in proposito: «I congiunti non
chiedono vendetta. Vogliono soltanto giustizia»
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