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Piana di Gioia Tauro/Frane, allagamenti, straripamenti di
torrenti, strade chiuse
Varapodio in ginocchio, il maltempo ha stravolto il territorio.
Chiesto lo stato di calamità
Il ponte sul torrente Jona gravemente danneggiato e
intransitabile
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO – Con formale delibera di giunta, adottata con
tutta l’urgenza possibile , il Comune si è rivolto al
Governo e alla Regione, ciascuno per le rispettive
competenze, chiedendo il riconoscimento dello stato di
pubblica calamità in relazione all’evento calamitoso (piogge
torrenziali e forti venti) di martedì scorso che ha
provocato ingenti danni alle campagne e al centro abitato.
Nella premessa dell'atto deliberativo vengono analiticamente
richiamati i motivi che hanno indotto l'organo esecutivo
comunale ad avanzare la richiesta di riconoscimento dello
stato eccezionale di calamità: «Il tessuto stradale urbano è
stato fortemente danneggiato nella pavimentazione oltre ad
essere stato interessato da deposito di materiale ghiaioso e
detriti vari; la viabilità rurale a causa dell’azione
erosiva delle acque piovane è stata quasi totalmente divelta
con conseguente isolamento di intere contrade e con grave
pregiudizio per l’economia agricola locale; diverse campagne
sono state allagate e gravemente danneggiate dallo
straripamento del fiume Jona.>>. Notevoli danni, secondo
quanto riferito dal vicesindaco Orlando Fazzolari, hanno
riportato i locali dell’acquedotto comunale allagati a causa
dello straripamento del torrente Jona che, in più punti, ha
rotto gli argini. Senza adeguati interventi di ripristino
degli argini, si teme che il perdurare o il ripetersi di
eventi calamitosi possa ulteriormente ed irrimediabilmente
danneggiare l’importante struttura di approvvigionamento
idrico. Le acque della fiumara, che mai prima d’ora –
secondo le testimonianze di tante persone, alcune molto
anziane – sono risultate tanto impetuose, hanno inoltre
danneggiato in maniera irreversibile il ponte in cemento
armato che collega la vasta contrada “Ligonì” dove due
famiglie che vi risiedono abitualmente risultano, al
momento, isolate dal paese. Impossibile risulta l’accesso ai
molti proprietari che proprio in questo periodo sono
impegnati nei lavori di raccolta delle olive con l’ausilio
di mezzi meccanici il cui transito, ovviamente, risulta
interdetto.
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