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Sindaco e
assessore all'Ambiente contro gli organi del Parco
dell'Aspromonte che hanno detto no alla Scuola sottufficiali
di Viterbo Molochio contesta il diniego opposto
alle manovre
militari
Vincenzo Vaticano
MOLOCHIO – Con un documento sottoscritto dal
sindaco, Giuseppe Mezzatesta, e dall'assessore all'Ambiente, Rosario Franco,
l'amministrazione comunale di Molochio ha ufficialmente
esternato una vibrata protesta e ha espresso la sua netta e
decisa contrarietà attraverso la decisione della giunta
esecutiva e del consiglio direttivo del Parco nazionale
dell'Aspromonte di negare l'autorizzazione alla Scuola allievi
sottufficiali dell'esercito di Viterbo a effettuare, nel
territorio di Molochio, un campo addestrativo nel periodo
luglio-agosto 99. Secondo tale documento, indirizzato al
presidente del Parco, al ministro dell'Ambiente, al prefetto
di Reggio Calabria e ai componenti del consiglio direttivo del
Parco, la decisione, alquanto discutibile per i modi e i tempi
con cui è stata emanata, danneggia ancora una volta i
legittimi interessi e le aspirazioni della popolazione e
soprattutto degli operatori economici locali e pone
insormontabili ostacoli al difficile processo di sviluppo
socio-economico dell'area. «Sia ben chiaro – si legge nella
lettera – che con la richiesta di autorizzazione, non si
chiedeva di violare la legge rispetto a quelli che sono i
vincoli stabiliti dalle misure di salvaguardia riportate dalla
normativa vigente in materia, ma una profonda e diversa
valutazione riguardo a quelle che erano le legittime richieste
dei proponenti e dei cittadini del luogo. A nostro avviso –
continua la nota – l'attività addestrativa proposta (per la
quale, sia il presidente dell'Ente che il direttore hanno
rifiutato qualsiasi logica e plausibile spiegazione da parte
di chi era preposto a farlo) non arreca danni al Parco». Segue
poi, nella missiva, un lungo elenco di «giuste e dovute
perplessità» e sintetiche considerazioni negative. In merito
alla delibera di diniego da parte del consiglio direttivo del
parco; tra le tante, spicca quella secondo cui nel Parco
nazionale della Calabria e precisamente nel Comune di San
Giovanni in Fiore e Lorica, vengono ospitati due battaglioni
dell'esercito con soddisfazione di tutti i cittadini del
luogo. «Siamo consapevoli – precisano gli amministratori – che
l'azione di tutela e salvaguardia delle aree protette, non va
perseguita in modo episodico e occasionale, ma va condotta
sempre e comunque con la giusta e dovuta intensità e
determinazione. E troviamo assurdo e antiquato – dicono ancora
– che si incentri la discussione e il dibattito su chi debba
occupare le poltrone e i posti di comando negli organismi di
gestione del parco e, non si parli minimamente, su quelle che
sono le reali esigenze del territorio e sulle prospettive di
sviluppo di questa martoriata terra». Sostenendo, poi, come il
Comune di Molochio abbia sempre difeso con strenua
determinazione l'istituzione del parco non cedendo alle facili
lusinghe degli assertori che predicavano l'inutilità di questa
«meravigliosa creatura», così, il sindaco e l'assessore,
concludono la loro «requisitoria» avverso il provvedimento
congiunto della giunta esecutiva e del consiglio direttivo del
Parco, «l'abbiamo detto prima, lo ribadiamo con forza anche
oggi: per tutti coloro che amano la natura e la montagna, ma
anche per chi crede che il processo di sviluppo socio
economico di quest'area passi necessariamente attraverso il
razionale utilizzo di questo immenso patrimonio naturalistico,
non è più possibile accettare questa incoerente e
anacronistica gestione». |
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