VARAPODIO – La ripresa delle lezioni (12 settermbre)
riserverà, molto probabilmente, un’inattesa e sgradita
sorpresa ai 30 alunni (due dei quali disabili) che, dopo
aver frequentato per cinque anni in due distinte classi la
scuola primaria, si accingono ad intraprendere il più
impegnativo percorso nella scuola media in un’unica classe e
in una condizione di inevitabile promiscuità. Un’autentica
doccia fredda e una situazione, tuttavia, che -da quanto si
è potuto capire dalla prime reazioni a caldo - difficilmente
sarà accettata passivamente dai genitori, decisi ad opporsi
con tutti i mezzi possibili alla sopraggiunta e recente
decisione di accorpamento delle due classi, adottata
dall’Ufficio scolastico provinciale, poiché giudicata
iniqua, se non proprio illegittima. Qualcuno di essi,
infatti, si è già recato a Reggio per protestare e, nello
stesso tempo, rimarcare come, i funzionari del
Provveditorato, nel predisporre a giugno, l’organico di
diritto delle scuole della provincia, avevano, come dire,
“illuso” tutte le componenti della scuola, disponendo la
formazione di due classi prime, in virtù, anche, della
presenza di disabili che, di norma godono di una particolare
tutela. Un’attenzione – è opportuno sottolineare -
confermata da una recente nota (30 giugno 2011) con la quale
il ministero dell’Istruzione ha ribadito, che, anche in
presenza di manovre economiche << non è prevista
l’abrogazione del tetto per il numero degli alunni nelle
classi con studenti disabili. Il limite, secondo la nota,
era, e resta, di 20 alunni per classe>>. Tra l’atro, visto
che tra le operazioni dell’ organico di diritto e quello di
fatto il numero degli alunni è rimasto immutato, i genitori
si chiedono quali siano state le motivazioni che hanno
indotto i responsabili dell’ufficio reggino a fare marcia
indietro cancellando la classe “concessa” e penalizzando
pesantemente trenta alunni. Se non ci saranno i ripensamenti
dovuti da parte dell’Ufficio scolastico, diversi genitori
hanno preannunciato iniziative di vario tipo (incluse quelle
legali) per evitare che ai propri figli venga
inevitabilmente limitato il loro pieno diritto
all’apprendimento e allo studio.
L’inatteso ed ulteriore taglio (se confermato), rappresenta,
in modo inequivocabile la continuazione del progressivo
processo di ridimensionamento cui da alcuni anni la locale
scuola media viene sottoposta. Prima, la soppressione degli
uffici della presidenza con accorpamento della scuola all’Istittuto
comprensivo di Molochio; a seguire il dimezzamento delle
classi di scuola media: da 6 a 3 nell’arco di qualche anno.
Un dimezzamento che, se si analizza la reale diminuzione
degli alunni (fisiologica e in linea con le altre realtà
scolastiche) appare francamente sproporzionato e
discriminatorio. A fronte di 81 alunni, 4 dei quali
disabili, sono state “concesse” tre classi di scuola media
(una prima, una seconda e una terza) mentre qualche scuola
con meno alunni risulta avere, dopo le operazioni inerenti
l’organico di fatto, ben quattro classi. Altro esempio:
alcune scuole del comprensorio, dati alla mano , presentano
una media di alunni frequentanti, soprattutto nelle classi
prime, ben lontana dai 30 alunni della prima media "Sammarco"
di Varapodio.
Queste inique situazioni, unitamente a tante altre che
sicuramente emergeranno dopo le operazioni di consolidamento
degli organici, saranno evidenziate e segnalate - assicurano
alcuni genitori - nelle forme dovute, a chi di competenza.