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Oppido/Si è attivato il
manager dell'Azienda sanitaria, Renato Carullo
Ospedale, rientra il
"fermo" delle ambulanze
Il Pronto soccorso dell'ospedale di Oppido
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Vincenzo Vaticano
OPPIDO MAMERTINA – Si è finalmente “sbloccata” la
critica e complessa situazione che da martedì scorso
interessa il locale presidio ospedaliero, a causa del ritiro
dell’ambulanza medicalizzata, da parte della ditta
responsabile, che ha determinato l’interruzione del servizio
di emergenza urgenza 118/h24. Un disfunzione che ha
penalizzato, per alcuni giorni, pesantemente e
pericolosamente il presidio ospedaliero che serve i comuni
preaspromontani di Oppido, Santa Cristina d’Aspromonte,
Delianuova, Scido, Cosoleto e Varapodio con un bacino di
utenza di circa 20.000 abitanti; un territorio gravato dalle
difficoltà orografiche che, da sempre, rendono molto
precaria la viabilità. << Il direttore generale dell’Asp5,
Renato Carullo, - secondo quanto informano in una nota
stampa congiunta Carlo Frisina, consigliere comunale
delegato alla Sanità, e Alfonso Scutellà, presidente
dell’associazione nazionale onlus “I nostri angeli” - ha
dato infatti disposizioni al responsabile del servizio 118,
Domenico Gaglioti, di attivare immediatamente una
licitazione privata al fine di ripristinare il servizio in
modo permanente. Nelle more della suddetta trattativa,
Gaglioti ha investito del problema il commissario della
Croce rossa di Delianuova, Domenico Fedele, il quale, con
grande spirito di collaborazione, ha messo a disposizione
un’ambulanza che è già stata dislocata presso la postazione
del 118 del nosocomio oppidese>>.
Carlo Frisina, e Alfonso Scutellà – autori, nei giorni
scorsi, unitamente al Rsu Giuseppe Ruffa, di dure e
reiterate “denunce” – ritengono, comunque, opportuno
ringraziare con la suddetta nota, il direttore generale
Carullo per << aver recepito le loro proteste, attivandosi
subito per risolvere il problema>>.
Alfonso Scutellà, che com’è noto ha perso un giovanissimo
figlio per un disservizio legato proprio al trasporto
ambulatoriale, non manca di chiedere al direttore generale
l’apertura di un tavolo di trattative per porre fine
definitivamente all’annoso problema che si protrae da più di
cinque anni.
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