VARAPODIO – L’ex sindaco Orlando
Fazzolari, dichiarato decaduto per aver violato la
legge sul divieto inerente il terzo mandato
consecutivo, ha tenuto, ieri sera, il preannunciato
comizio che non aveva potuto svolgere, lunedi
scorso,per impedimenti burocratici (mancanza dei tre
giorni di preavviso). Un impedimento, ha rimarcato
polemicamente l’ex primo cittadino, appositamente
creato (attraverso il rispolvero di una legge del
1931) per impedirgli di esprimere le sue immediate
valutazioni in merito alle ultime vicende politiche
del Comune. L’ex primo cittadino, con un dettagliato
excursus, ha effettuato un lungo resoconto delle
vicende amministrative e giudiziarie che hanno
caratterizzato la vita politica del paese durante la
sua lunga permanenza alla massima carica cittadina.
Ha riservato, ovviamente, particolare attenzione
agli ultimi eventi che hanno determinato lo
scioglimento del consiglio comunale e la sua
decadenza per effetto, soprattutto, della recente
circolare emanata dal ministro degli Interni. << Una
circolare – ha subito sottolineato – non condivisa
assolutamente in quanto non tiene conto dell’art.53
del Tuel 267/00 che prevede espressamente la
continuità amministrativa dell’Ente attraverso
l’attività del vice sindaco chiato a sostituire il
sindaco allorquando lo stesso, viene dichiarato
decaduto>>. In merito poi al procedimento
giudiziario che ha decretato la sua decadenza,
Fazzolari, pur dichiarandosi rispettoso della
sentenza della Corte d’Appello, ha rilevato << come
rimangono molti dubbi sulla condotta processuale
dell’avvocatura dello Stato che, a suo parere, non
ha ottemperato ad una precisa ordinanza del
presidente della corte d’appello con la quale
venivano richiesti, per le conclusioni del processo,
alcuni documenti in originale, necessari al normale
svolgimento dell’iter processuale>>. Anche se per
l’ex sindaco ci sarebbero gli estremi per un
ulteriore ricorso in Cassazione, lo stesso ha
formalmente dichiarato che non intende avvalersi di
tale opportunità; né tantomeno intende ricorrere al
Tar avverso il decreto di commissariamento del
Comune. Già da subito, comunque, ha espressamente
dichiarato che si metterà al lavoro per completare e
rafforzare una lista (già quasi fatta) per le
imminente elezioni comunali. Una compagine, con la
quale concorrerà, per ricoprire, in caso di
vittoria, la carica di vice sindaco, vista
l’impossibilità di candidarsi come primo cittadino.
In merito poi agli avversari politici (soprattutto
per quelli della lista “Arcobaleno”), ha
stigmatizzato in maniera decisa l’ostruzionismo e
l’accanimento con il quale è stato contrastato sia
durante la campagna elettorale, sia durante
l’esercizio del suo terzo mandato, sia durante tutto
l’iter giudiziario che, alla fine, si è concluso con
la sua decadenza. Orlando Fazzolari, insomma, ha
spaziato in lungo e in largo per spiegare tutte le
sue argomentazioni ai cittadini ed ai suoi elettori
in particolare. Ha lanciato, in particolare,
parecchie “frecciate” a chi gli ha pubblicamente
chiesto di chiedere scusa ai cittadini per “avere
sfidato le istituzioni, violando la legge sul terzo
mandato”. Ricordando che mai come in quest’ultimo
anno sia stata tanto proficua l’attività
amministrativa del Comune, ha ribadito che la sua
terza candidatura è stata concepita come una
battaglia di libertà. Purtroppo, ha tenuto infine a
precisare, lui e gli altri sindaci, suoi omologhi,
sono stati completamente abbandonati sia dai
politici, che dall’associazione (Anci) che ne aveva
caldeggiato la candidatura per il terzo mandato.