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Oppido/Carlo Frisina sui
tagli imposti dal piano sanitario
Consigliere restituisce la tessera Pdl <<Sull'ospedale la
Regione ci ha illusi>>
Carlo Frisina
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Vincenzo Vaticano
OPPIDO MAMERTINA – La recente decisione dell’Asp reggina di
“declassare” ulteriormente il locale nosocomio da Struttura
di lungodegenza a Residenza sanitaria assistenziale ha
indotto Carlo Frisina, membro del Pdl e consigliere comunale
di maggioranza con delega alla Sanità, a compiere una
drastica scelta che lo stesso ha definito << esclusivamente
individuale e che riguarda la coscienza e la sensibilità di
ognuno di noi>>. Tale scelta, nella fattispecie, si
concretizza nella decisione di restituire la tessera del
partito (dopo 40 anni di militanza prima nel Msi-Alleanza
nazionale e poi nel Pdl) e, contestualmente, rimettere le
deleghe nelle mani del sindaco Bruno Barillaro.
E’ stato lo stesso consigliere comunale a comunicarlo, nel
corso di una conferenza stampa, tenuta ieri mattina a
Palazzo Grillo.
<<E’ da anni ormai - ha esordito Frisina - che la comunità
locale ha subito una progressiva e crescente sofferenza per
l’inadeguatezza delle risposte della politica tutta, dal
vertice alla base; oggi io parlo di quella che credevo a me
più vicina sia a livello locale che nazionale perché ho
visto sgretolarsi i fondamenti e i principi della mia
adesione ad una forza politica a cui affidavo ideali, valori
sociali e morali e spirito di servizio>>.
Il consigliere delegato alla Sanità, con un breve excursus,
ha tracciato il percorso che ha portato il sindaco a
conferirgli la delega (lo scorso febbraio) in un momento
difficile per la cittadina poiché già si prospettava, a
causa soprattutto dell’intervento dei Carabinieri (Nas e Noe),
la chiusura dell’ospedale.
<< Ero sicuro di portare a termine un’azione positiva per le
sorti del nostro ospedale – ha constatato Frisina - ma
purtroppo devo dire con amarezza che ciò non è avvenuto,
anche perché il governatore Scopelliti non ha mantenuti gli
impegni assunti nel settembre del 2010. Tra l’altro – ha
aggiunto – l’ospedale, a differenza di altri omologhi
nosocomi non toccati dai tagli, è stato pesantemente
penalizzato quando il suo “status” di Ospedale di Montagna,
previsto dal Piano sanitario regionale del 2004, è rimasto
solo e semplicemente sulla carta>>.
Evidenziando poi come la conversione in Rsa, significhi la
morte dell’ospedale con la conseguente perdita dei servizi
essenziali in un territorio orograficamente difficile e
popolato da una numerosa comunità, Frisina aggiunge << Ho
chiesto spiegazioni, in vari modi, al Governatore Scopelliti
anche attraverso un incontro diretto, ma non ho ricevuto
risposta. Restituisco, quindi, la tessera al mio partito e
le deleghe al sindaco in quanto non posso far altro che
constatare amaramente il fallimento delle istituzioni e
l’abbandono della comunità>>.
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