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I quattro dissidenti attaccano il sindaco Bruno
Barillaro
Oppido, c'eravamo tanto amati ... la maggioranza sul filo
del rasoio
Vincenzo Vaticano
OPPIDO MAMERTINA – La precaria situazione politico
amministrativa creatasi recentemente in Consiglio a seguito
del “disimpegno” dei quattro consiglieri di maggioranza
Eleonora Musicò, Antonio Brancati, Cosimo Verduci e Giuseppe
Guida (costituitisi in gruppo autonomo), continua a produrre
prese di posizione da parte dei vari soggetti coinvolti
nella diatriba politica, radicalizzando sempre di più lo
“scontro” in atto.
Dopo il duro intervento di Giuseppe Rugolo ( portavoce del
gruppo di minoranza “Arcobaleno” e fautore delle dimissioni
del sindaco) e la conferenza stampa congiunta del sindaco
Bruno Barillaro e del neo assessore Fiorentino Riganò (ex
“Arcobaleno” transitato nella maggioranza), sono, infatti, i
quattro consiglieri transfughi, con un pubblico e lungo
manifesto, a << voler fare chiarezza sul momento politico
che stiamo vivendo, portando a conoscenza quanto realmente
accaduto dall’inizio del nostro mandato (giugno 2009), al
fine di porre fine ad ogni faziosa strumentalizzazione>>.
Secondo i consiglieri Musicò, Brancati, Verduci e Guida, la
speranza di fare del bene collettivo dei cittadini il
primario obiettivo dei nuovi amministratori, deve
considersai svanita poiché l’armonia che sembrava legare la
compagine vincente non viene più avvertita.
<<Vano è stato finora qualsiasi sforzo di fare o realizzare
qualsiasi cosa – sostengono -, spesso e volentieri sono
intervenuti i veti. Cosicchè a tre anni dalla vittoria le
nostre coscienze ci hanno imposto di tirare le somme di un
bilancio di chiaro segno negativo. Dopo continui colloqui
con il sindaco – aggiungono –, a cui abbiamo esposto le
nostre doglianze, abbiamo deciso, per ragioni di coerenza,
correttezza e dignità personale, di “uscire” dalla
maggioranza. La speranza era di risvegliare gli animi e di
indurre qualcuno a delle prese di coscienza che, purtroppo,
non c’è stata. La nostra scelta è stata strumentalizzata dal
sindaco che ha fatto passare come un gesto eroico quello di
chi (Riganò, ndc), a suo dire, avrebbe salvato la
maggioranza, impedendo il commissariamento dell’Ente>>.
Parlando poi di strategie politiche legate a chiari casi di
brama di potere e di necessità di ricoprire posti e ruoli di
prestigio per il futuro a costo di compromessi con chiunque,
“nemici” politici compresi, i sottoscrittori del manifesto,
tra tante altre cose, sottolineano che << Stare tra la
gente, dialogare nelle piazze, cosa che non fa chi si
preoccupa di frequentare esclusivamente la stanza dei
bottoni, ci ha portati a comprendere qual è il reale disagio
che vivono i nostri cittadini inducendoci a fare questa
scelta di cui andiamo fieri ed orgogliosi, supportati, in
questo, dalle manifestazioni di solidarietà dei nostri
elettori>>.
Dichiarando, infine, che nulla li accumula più all’attuale
maggioranza, i quattro dissidenti, augurando, in modo
ironico, un buon lavoro a chi si ostina ad andare avanti,
fanno sapere di rimanere in attesa di vedere nel prossimo
futuro – una volta cadute dall’albero le quattro mele marce
- quel raccolto che per ben tre anni non si è avuto.
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