|
Varapodio/ Il Consiglio elabora un documento
da inviare al ministro De Castro
Agrumicoltura,
invito pressante al rispetto degli accordi
Rositani: se prevarranno le pressioni
sarebbe la fine della nostra agricoltura
Da sx, il sindaco Guglielmo Rositani ed alcuni
consiglieri (Fazzolari, Rizzo, Cosma, Bonarrigo, De
Pasquale) durante una fase dei lavori del Consiglio
|
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO – «La partita è
perduta, se gli operatori calabresi del settore
agrumicolo (associazioni, organizzazioni produttive
e in particolare, gli agricoltori) non faranno
fronte comune, mobilitandosi e lottando
strenuamente, per rivendicare con forza il rispetto
dei recenti impegni assunti dal ministro
dell'Agricoltura Paolo De Castro relativamente
all'entrata in vigore del nuovo regime di aiuti
comunitari per il settore agrumicolo. Se dovessero
prevalere le pressioni esercitate sul ministro sia
dagli agrumicoltori siciliani che dal loro assessore
regionale al ramo, sarebbe la fine dell'agricoltura
calabrese».
L'"allarme" è stato lanciato nel corso del Civico
Consesso, convocato ieri mattina, in via d'urgenza,
dal sindaco on. Guglielmo Rositani, per trattare –
unitamente ad altri punti all'ordine del giorno –
anche e soprattutto l'ormai nota "questione
agrumicola", che, a quanto pare, ha registrato
un'imprevedibile e negativa evoluzione, dopo la
decisione del ministro dell'Agricoltura De Castro di
non firmare il decreto attuativo dell'accordo
raggiunto in sede di conferenza Stato-Regioni. Un
accordo, va rilevato, accolto con unanime
soddisfazione poichè oltre a stabilire l'erogazione
diretta dell'aiuto comunitario al produttore,
prevede la quantificazione di tale contributo in
base non solo alla superficie coltivata ma anche
alla destinazione del prodotto alla trasformazione,
con una evidente maggiorazione (80%) del contributo
in quest'ultimo caso.
Quanto detto in Consiglio ha fatto emergere che
proprio quest'ultimo criterio di ripartizione dei
contributi abbia generato le resistenze degli
agricoltori siciliani i quali, con una superficie
agrumetata pari al 65% di quella complessiva
nazionale, avrebbero interesse alla semplice
divisione (indiscriminata) della "fiche finanziaria"
disponibile, per il numero di ettari posseduti. Una
ripartizione questa che porterebbe alla Sicilia
(dov'è, anche, fiorente il mercato del prodotto
"fresco") enormi vantaggi, penalizzando fortemente
la Calabria e soprattutto la Piana di Gioia Tauro
dove la produzione è destinata quasi totalmente alla
trasformazione.
I lunghi interventi del vice sindaco Orlando
Fazzolari e del capogruppo della minoranza Carmela
Bonarrigo, anche se diversi nella loro impostazione,
hanno contribuito a dare l'esatta portata del
problema. Entrambi hanno ravvisato, soprattutto,
l'opportunità che l'accordo raggiunto in sede di
conferenza Stato-Regioni venga messo in atto. Per
dare più peso a questa esigenza il Consiglio, su
proposta di Bonarrigo, ha deciso, all'unanimità, di
stilare un documento, anche per conto degli
agricoltori, da inviare al ministro De Castro
affinché vengano rispettati gli accordi e venga
regolarizzata, con la firma, la bozza del decreto
predisposta. Il sindaco Guglielmo Rositani, che
unitamente al sen. Pietro Fuda e all'assessore
regionale all'Agricoltura Mario Pirillo ha avuto un
ruolo primario nelle trattative con il ministro De
Castro, ha ribadito che continuerà fino in fondo e
con il massimo impegno la sua azione a difesa degli
agricoltori e ha assicurato, che nella riunione di
mercoledì al Ministero sarà esercitata la massima
pressione politica ed istituzionale sia da lui che
dal sen. Fuda e dall'assessore Pirillo. Intanto, per
tenere alta la tensione e vigilare sulle decisioni
che a breve dovrebbero essere adottate, il
capogruppo della minoranza Bonarrigo ha
preannunciato l’imminente organizzazione di una
tavola rotonda alla quale parteciperanno
agricoltori, esponenti politici e tecnici del
settore agricolo.
|
|