|
Oppido / In
ricordo di Giulia Battiti
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO – «Cari oppidesi e varapodiesi di tute
le età, siete delle persone meravigliose e già mi mancate voi
e la vostra splendida terra. Per motivi di lavoro ho vissuto
molto tempo in Calabria e con queste righe vorrei ringraziare
tutte le persone con cui ho avuto occasione di venire in
contatto. Dal mio arrivo non ho ricevuto che gentilezze,
disponibilità, ospitalità e tanto calore umano». È questo
l'inizio della lettera indirizzata, qualche anno fa, da
Ginevra, al parroco di Varapodio, don Antonino De Masi, da
parte di Giulia Battiti, studiosa di fama internazionale che,
al seguito dell'équipe di archeologi diretta dall'altrettanto
noto professore Visonà dell'Università del Colorado, ha
condotto, a più riprese, diverse campagne di scavi, in
località Mella nell'area della vecchia Oppido M. contribuendo
a importanti scoperte sui popoli Brezi, Tauriani e Mamertini e
alla conseguente documentazione di almeno sei secoli di storia
calabrese. Purtroppo, la studiosa, diplomata a Milano e
Cambridge, plurilaureata in storia, antropologia e archeologia
presso varie università degli Stati Uniti, a causa di un male
incurabile, che da qualche anno peraltro le aveva impedito di
tornare in Calabria, è recentemente scomparsa nella sua ultima
residenza di Brescia, suscitando sincero cordoglio tra quanti,
nel comprensorio, avevano avuto l'opportunità di conoscerla e
frequentarla nel corso delle sue escursioni di lavoro in
Calabria dove, come la stessa aveva voluto pubblicamente
dichiarare nella missiva, «il tempo trascorso è stato qualcosa
di incredibile, di primordiale, non in senso peggiorativo, ma
nel senso di un nuovo risveglio, come all'inizio del mondo». E
aveva poi aggiunto «dal mio rientro a Ginevra non faccio altro
che pensare alla Calabria, parlare della Calabria: è strano
tutto questo, ma fa parte delle magie della Calabria o almeno
di quella Calabria che ho conosciuto, che ho sentito, che ho
scoperto». I diversi attestati di cordoglio trasmessi ai
familiari da amici e conoscenti e, va sottolineato, anche
dall'amministrazione comunale di Oppido M. costituiscono una
sentita e dovuta testimonianza per una persona che ha avuto
molto a cuore la Calabria e i calabresi. |
|