VARAPODIO - La situazione di estremo disagio
causata dai recenti nubifragi che hanno devastato e messo in
ginocchio numerosi paesi della Piana (soprattutto
nell'entroterra pre aspromontano) è stata al centro della
conferenza stampa tenuta ieri in Municipio, dai sindaci di
Molochio (Beniamino Alessio), Terranova Sappo Minulio
(Salvatore Foti), Cosoleto (Antonino Gioffrè), Santa
Cristina (Alfonso Germanò) e dal vice sindaco di Varapodio
(Orlando Fazzolari). Altri sindaci della zona,
impossibilitati ad intervenire, hanno aderito
all'iniziativa. Va subito detto che i propositi di
"esternazioni bellicose" da parte dei primi cittadini sono
rientrati poiché, come reso noto all'inizio dei lavori, si
sono registrate novità. È infatti pervenuta ai Comuni,
proprio alla vigilia della riunione, l'ordinanza con cui il
Governo ha stanziato 100 milioni come primo intervento a
favore di quei territori (di tutta Italia) colpiti dalle
recenti e reiterate calamità naturali.
«Anche
se non ci sentiamo completamente tranquilli e rassicurati da
questo provvedimento – hanno concordato i presenti – bisogna
riconoscere che esso rappresenta la volontà politica di
venire incontro in modo concreto a tutti i soggetti (Enti,
imprese, privati) pesantemente danneggiati. Un plauso al
Governo, quindi: adesso ci auguriamo che la Regione si
attivi per quanto di competenza». L'ordinanza - è stato il
generale commento - non è solo importante per le somme
stanziate, ma anche e soprattutto perché dispone in modo
preciso tutti gli interventi che gli enti sono autorizzati
ad effettuare per ripristinare, nella loro funzionalità,
tutte le strutture necessarie alla normale ripresa della
vita sociale ed economica dei territori duramente colpiti.
«La
lotta, la tempestiva mobilitazione e tutte le iniziative
intraprese dopo gli eventi calamitosi – ha dichiarato
Fazzolari – possiamo dire siano andati a buon fine. Grazie
anche al supporto ricevuto sia dall'informazione locale che
dalle istituzioni politiche a tutti i livelli». Cosa bisogna
fare adesso e quali sono le prime emergenze da affrontare?
«Bisogna prima di tutto non abbassare la guardia affinchè la
somma spettante alla Calabria e, soprattutto alla provincia
di Reggio, non venga distribuita e sperperata "a pioggia" su
tutto il territorio, ma solo ai quei centri che hanno avuto
e possono documentare i danni subiti da strutture pubbliche,
imprese, abitazioni private e aziende agricole, specie per
quanto riguarda la perdita del prodotto».
Per i
danni ai privati, gli uffici tecnici comunali hanno già
predisposto il servizio di raccolta delle istanze con
relativa documentazione. «La Provincia – è stato rilevato –
dovrebbe adesso attivarsi, seguendo la procedura d'urgenza e
non quella ordinaria (l'ordinanza del Governo lo consente),
per rendere di nuovo transitabili alcune strade chiuse che
hanno reso estremamente difficoltosa la circolazione,
aggravando la già precaria situazione delle attività
economiche e commerciali». Le strade in questione risultano
interrotte in località Ferrandina per un'enorme voragine e
in località Pietrosa per l'abbassamento di un pilone del
ponte sul fiume Marro». Altre strade che richiedono
interventi urgenti, causa continue frane, sono quelle che
collegano Santa Cristina d'Aspromonte, Oppido, Varapodio,
Terranova, Molochio e Taurianova. La considerazione
conclusiva dei primi cittadini è che, come avvenuto nel
Cosentino, «anche nel nostro comprensorio si costituisca una
rete di Comuni finalizzata a creare strutture idonee a
ridurre, se non proprio eliminare, il rischio di dissesto
idrogeologico che, da sempre, incombe sui nostri paesi».