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Oppido/ Domenico Lipari, 52 anni, lavorava
al Pronto soccorso dell'ospedale e gestiva con la famiglia un
negozio di ottica
Un infermiere
incensurato ammazzato sotto gli occhi della figlia
Due killer in auto lo aspettavano sottocasa: gli hanno
sparato tre colpi in faccia e al petto
PALMI (e.a.) – Un agguato
efferato e ancora inspiegabile, quello che è costato la
vita a Domenico Lipari, 52 anni, sposato e padre di una
figlia, assassinato ieri in pieno giorno sotto gli occhi
della figlia mentre parcheggiava l'auto davanti alla sua
abitazione. A Oppido Mamertina è calato il silenzio per
un omicidio che sembra aver l'aria di un regolamento di
conti di perfetto stampo mafioso ma nel quale la vittima
è un incensurato, una di quelle persone che generalmente
si definiscono "per bene". Domenico Lipari era nato
a Oppido e qui svolgeva il suo lavoro d'infermiere
presso il Pronto Soccorso dell'ospedalele. Era anche
impegnato a mandare avanti, assieme alla famiglia, un
negozio di ottica, attività che lo vedeva impegnato in
primissima linea, nonostante l'esercizio commerciale
fosse intestato alla figlia. Ieri intorno alle
13,20, dopo aver chiuso per la pausa pranzo, Domenico
Lipari stava ritornando a casa, in via Circonvallazione
ovest. Si trovava proprio davanti alla sua abitazione,
impegnato in una manovra di parcheggio, quando
un'autovettura bianca, con ogni probabilità una Fiat
Punto, gli si è accostata. Sull'auto viaggiavano due
individui a volto scoperto i quali sembra si siano
avvicinati all'uomo con la scusa di chiedere
un'informazione. La figlia, che stava rientrando col
padre dal negozio, era appena scesa dall'auto e si
trovava sul portone di casa quando sono partiti tre
colpi di pistola. L'automobile sulla quale si trovavano
gli assassini si è subito data alla fuga, mentre per
Lipari non c'è stato nulla da fare. I colpi l'hanno
preso in pieno: due al torace e uno in volto.
Modalità d'esecuzione a dir poco inquietanti, vista
l'incredibile freddezza con cui i sicari hanno agito.
Incuranti del fatto di poter essere riconosciuti (pare
che nessuno li abbia visti in faccia, ma dalle nostre
parti questa è purtroppo la regola), incuranti di
trovarsi in una zona tutto sommato centrale in piena ora
di punta e incuranti anche della presenza della figlia.
Hanno sparato da una distanza ravvicinata, quindi con
l'inequivocabile intenzione di uccidere Sul luogo del
delitto sono intervenuti il Nucleo operativo dei
Carabinieri di Palmi e i militari del Sis (Servizio
investigazioni scientifiche) di Reggio Calabria e quelli
della Stazione di Oppido. Fino a ieri sera gli
investigatori sono rimasti sulla scena del crimine per
effettuare rilevamenti ma non è ancora stato possibile
risalire a una pista che fornisca una spiegazione
plausibile a questo omicidio. La vittima, come
abbiamo detto, non aveva mai avuto problemi con la
giustizia e la sua è conosciuta come una famiglia onesta
nella cittadina di Oppido. Il fratello di Lipari,
proprietario di una concessionaria di autovetture, ha
anche collaborato, in occazione di qualche appalto, con
l'amministrazione penitenziaria. Lo stesso maggiore
Antonio Minutoli, comandante dei carabinieri di Palmi,
non ha esitato a definire l'infermiere ucciso una brava
persona. Minutoli non ha aggiunto altro: è ancora presto
per capire cosa ci sia dietro a questo delitto
apparentemente inspiegabile. L'attività investigativa,
coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, mira
ad accertare le frequentazioni dell'uomo, oltre che a
ricostruire le sue ultime ore di vita.
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