OPPIDO - L'assemblea popolare
permanente - costituitasi spontaneamente dopo
l'emissione, da parte dell'Asl n.10 di Palmi di «atti aziendali la cui
applicazione mette in serio pericolo la salute dei
cittadini del territorio montano» - oltre a continuare
la protesta culminata giovedì scorso con l'occupazione
di alcuni locali del Municipio, ha deciso ieri mattina
di inasprire ulteriormente la lotta occupando anche gli
uffici comunali e impedendo l'erogazione di qualsiasi
servizio. Nel frattempo, in un clima di palpabile
scoramento e di sfiducia alle istituzioni, un ennesimo
appello è stato lanciato dall'assemblea dei cittadini
agli organi competenti (prefetto, assessore regionale
alla Sanità, direttore Asl 10 ecc.) a «difesa dei loro
diritti costituzionalmente garantiti». Durante il
passaggio all'occupazione totale della sede comunale,
alcuni anziani manifestanti hanno accusato dei malori
per cui si è reso necessario l'intervento, sul posto, di
unità mediche del 118. La situazione, comunque, non desta alcun
allarme sia per la costante presenza delle forze
dell'ordine sia per il civile comportamento dei numerosi
cittadini accorsi, anche dai paesi vicini, per
rivendicare il fondamentale diritto alla salute. Tra le
richieste avanzate dall'assemblea, vanno evidenziate
quella inerente «un immediato incontro in loco con
l'assessore alla Sanità affinché chiarisca se l'atto
aziendale ... realizza una sanità veramente al servizio
del cittadino»; quella di «un immediato incontro in loco
con la dirigenza dell'Asl 10 di Palmi affinché chiarisca
i motivi della prevista soppressione dell'ospedale di
montagna di Oppido da dove, per le disagiate condizioni
della rete viaria, non è consentito raggiungere in tempi
brevi gli ospedali di Gioia Tauro e Polistena» e,
infine, si sollecita un «intervento immediato del
prefetto affinché chiarisca i motivi per cui i diritti
dei cittadini di montagna non rientrano tra quelli
costituzionalmente garantiti, ovvero perché gli atti
contrari alla legge non siano da considerare
manifestazioni di illegalità perpetrata nei loro
confronti». Altri interventi vengono richiesti alla
Procura della Repubblica, attraverso il Comando
carabinieri di Oppido, per accertare se attraverso gli
atti dell'Asl 10 di Palmi siano stati commessi dei reati
in merito all'organizzazione del presidio ospedaliero di
Oppido, nonché alla Comunità montana "versante tirrenico
meridionale" perché valuti la gravissima situazione. A
tal proposito, la Comunità montana , su iniziativa
dell'assessore Rosario Palumbo, ha convocato per domani
- alle 17,30 presso la sala consiliare di Oppido - una
riunione di consiglio estesa ai sindaci dei comuni
ricadenti nel proprio territorio per discutere la
vicenda ospedale e adottare eventuali provvedimenti. L'amministrazione comunale, intanto,
attraverso il sindaco Giuseppe Rugolo – invitato
dall'assemblea popolare a «chiarire la portata
"dell'iniziativa di irriducibile protesta" anticipata
nei propri comunicati» – è in continuo contatto con i
funzionari della Prefettura ai quali ha chiesto udienza,
unitamente a una delegazione di consiglieri comunali,
per discutere il caso ospedale. Un incontro, tuttavia,
che a quanto pare non ci sarà fino a quando, come
richiesto dalla Prefettura, «non cesserà l'occupazione
del municipio».