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Varapodio/ "Lezione" di Carerj all'Università della
terza età
Vincenzo Vaticano
Scipione Carerj
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VARAPODIO – Della “prevenzione primaria della
cardiopatia ischemica” se n'è parlato a chiusura del ciclo
di lezioni tenute, nel corrente anno accademico, dall’
Università della terza nell’ambito del “piano di studio”
predisposto dal responsabile dell’istituzione educativa,
ing. Riccardo Carbone, e dai suoi collaboratori. Un anno di
intensa attività che, sicuramente, non poteva avere migliore
epilogo sia per il generale interesse suscitato
dall’argomento sia, soprattutto, per lo spessore
professionale e culturale del relatore di quest’ultima
conferenza: il cardiologo Scipione Carerj, docente di
ecocardiografia presso la scuola di specializzazione
dell’Università di Messina nonché professore ordinario
titolare di cattedra (di fresca nomina) presso il
Policlinico universitario dello stesso Ateneo. Accettando di
buon grado l’invito rivoltogli dagli organizzatori, Carerj,
come già in altre precedenti occasioni, ha dato, ancora una
volta, testimonianza del legame che saldamente lo lega al
paese in cui è cresciuto. Non a caso, quindi,
l’attività dell’istituzione educativa varapodiese,
nell’occasione, è risultata impreziosita dalla presenza di
una così illustre, anche se giovane, personalità del campo
medico scientifico. Una personalità, è il caso di rilevare,
che come testimonia l’eccezionale curriculum vitae, ricopre
spesso, tra i numerosi altri impegni, il ruolo centrale di
moderatore o relatore nei più importanti congressi nazionali
ed internazionali delle principali società scientifiche
nazionali ed internazionali di cardiologia. La “lezione”
all’Università della terza età, è stata caratterizzata
dall’uso di un linguaggio quanto più comprensibile
all’uditorio; con l’ausilio di numerose diapositive ha
trattato l’argomento oggetto del convegno illustrando in
modo semplice ed incisivo quale dovrebbe essere il
comportamento e lo stile di vita da tenere per prevenire le
conseguenze, spesso letali, delle patologie
cardiocircolatorie. Tutti i principali fattori di rischio
sono stati evidenziati e parecchi sono stati i consigli
dispensati per eliminare o quantomeno limitare tali fattori
. Ai molti operatori della scuola presenti in sala, Carerj
ha fatto presente che, soprattutto tra gli studenti, sarebbe
indispensabile effettuare una seria campagna di
sensibilizzazione del problema per educare i giovani, già
dalla prima infanzia, ad una corretta alimentazione e a
corretti stili di vita.
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