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"C'era una volta" di Riccardo Carbone
Un
volume che inorgoglisce tutti i varapodiesi
Il tavolo dei lavori: Aloi, Carbone, Pangallo,
Rositani, Ferraro
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Vincenzo Vaticano
Autore di numerose e pregevoli composizioni prevalentemente
in vernacolo, mai però pubblicate, l’ing. Riccardo Carbone,
docente in quiescenza, da anni responsabile della locale Ute
(Università della terza età) ha deciso - spronato da più
parti - di “esordire” ufficialmente come scrittore, dando
alle stampe la sua prima “fatica” letteraria.
Un’opera, composta, nella prima parte, da un poemetto in
vernacolo calabrese dove, attraverso l’uso di versi in
endecasillabo, combinati con la sestina, in rima alternata e
baciata, vengono riproposti squarci di vita varapodiese
degli anni quaranta, cinquanta e sessanta. La seconda parte,
in lingua italiana, contiene note sia di carattere storico
che di cronaca per chiarire, come spiega l’autore, <<
l’argomento trattato nei versi corrispondenti e
contemporaneamente dare la notizia del fatto storico o del
personaggio raccontato, in modo più completo>>.
Il libro, dal titolo “C’era una volta ….”, è stato
presentato nel corso di un incontro organizzato e
patrocinato dal Comune di Varapodio, presso il Centro
culturale polivalente, gremito, alla presenza dell’autore e
dei relatori prof. Giosofatto Pangallo, membro della
Deputazione di storia patria per la Calabria, on. Guglielmo
Rositani ex sindaco di Varapodio ed attuale membro del Cda
della Rai e on. Natino Aloi. L’avv. Maria Rosa Ferraro ha
coordinato i lavori.
Premettendo ed evidenziando che i momenti e le situazioni di
microstoria sono propedeutici e alla base per costruire gli
eventi della grande storia, tutti i relatori, con varie
sfumature, hanno convenuto, tra tante altre cose, come il
poema di Carbone riporta alla memoria spaccati di vita
quotidiana, stralci di ordinaria cronaca paesana tramandata,
normalmente, per via orale nelle famiglie. << Il merito di
questo lavoro - è stato anche detto - sta proprio nell’aver
tramandato, su carta stampata, quel patrimonio di ricordi e
testimonianze che non sono solo personali, ma appartengono
all’intera comunità>>.
Pangallo, in particolare, ha sottolineato come << L’ing.
Carbone racconta con la veridicità dei suoi ricordi la
Varapodio degli anni 40’, 50’ e 60’ del secolo scorso con le
sue attività agricole, artigianali, commerciali, industriali
e con la sua diuturna vita pulsante, con gli slanci, la
povertà, la cultura, le ricchezze, l’ingegno e l’impegno,
non tralasciando di parlare anche dei fatti negativi,
sempre, però, con semplicità e senza mordacità>>.
Insomma un libro destinato a fare presa tra i lettori della
cittadina ma, ancor più, a rappresentare uno strumento utile
per la conoscenza di importanti momenti della storia locale.
Esperienze e vicende che appartengono al patrimonio storico,
sociale e culturale di Varpaodio e che questa meritoria
fatica di Carbone contribuisce a valorizzare.
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