30 LUGLIO  2006  
 
 
 

 

Oppido/ Castellace si ribella
<< I malati di aids devono sloggiare>>

 Vincenzo Vaticano


OPPIDO – Con un’articolata e motivata istanza, sottoscritta in modo pressoché unanime, i trecento (circa) abitanti della frazione Castellace hanno inoltrato ai diversi organi competenti, una formale richiesta di chiusura della struttura sanitaria “Casa famiglia” che, gestita dall’Ente morale “Famiglia Germanò”, opera sul territorio dal 1996 per l’accoglienza e l’assistenza di malati di aids. << La creazione della “Casa” – si legge nella petizione – venne, a suo tempo, salutata positivamente dalla popolazione del borgo dove essa fu insediata: la piccola comunità castellacese era ottimamente predisposta verso la nuova istituzione e, animata dal sentimento cristiano e da istinti ospitali, intendeva essere parte attiva nel creare condizioni ambientali di solidarietà e vicinanza ai ragazzi accolti nella casa per favorirne il recupero ad una vita privata e sociale “normale”>>.
<<Affetto e benevolenza, però, debbono essere vicendevoli e, purtroppo – viene ancora detto – così non è stato; quella che doveva essere un’oasi di pace e d’amore si è ben presto rivelata, nel suo vero volto, un ricettacolo di vizi capace di mettere a repentaglio l’ordinario procedere della vita di una tranquilla comunità locale>>. Per suffragare e far cogliere il senso delle affermazioni contenute nella lettera, vengono fatte una serie di premesse e, con alcuni excursus, elencate molte circostanze indicative. In particolare viene evidenziato come << nel corso di questo decennio, e specialmente negli ultimi tempi, la presenza in Castellace della “Casa famiglia” – oltre che per i fatti consumati all’interno di questa – è stata scandita da una lunga serie di episodi negativi, spesso neppure denunciati dai castellacesi, che hanno visto gli ospiti della struttura pessimi protagonisti>>. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, viene comunque precisato, <<è rappresentata dalla violazione di domicilio registrata alcune notti fa in danno del signor F.F., il quale ha ricevuto la sgradita visita, nella propria abitazione, di un poco raccomandabile ospite della “Casa”, allontanatosi solo dopo aver terrorizzato la moglie incinta, ed essere stato vibratamente respinto dal proprietario, fortunatamente in casa, in quel momento>>. Per tale episodio, va rilevato, è stata presentata da F.F. una denuncia querela per violazione di domicilio presso la stazione dei Cc di Castellace. << Se tale è il risultato prodotto dall’attività della “Casa famiglia” per malati di aids, allora francamente essa non ha ragione di esistere, quanto meno in Castellace, visto che è stata incapace di elevare la qualità della vita dei suoi ospiti e, per massima beffa, ha degradato invece quella degli abitanti della comunità ove ha sede, spogliandoli dell’ordine pubblico e della tranquillità sino ad allora goduti>>. E’ questa la riflessione finale contenuta nella petizione con la quale alle autorità in indirizzo (Assessore regionale alla sanità, Prefetto, Vescovo diocesi Oppido-Palmi, Procuratore della Repubblica di Palmi, Sindaco di Oppido, Comandante stazione Cc Castellace, Presidente Ente morale “Famiglia Germanò” ) viene chiesto di attivarsi, ciascuna per le proprie competenze, per il provvedimento di chiusura onde prevenire conseguenze ulteriori, comportanti serie responsabilità.
 

 

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