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Oppido/ Castellace si ribella
<< I malati di
aids devono sloggiare>>
Vincenzo Vaticano
OPPIDO – Con un’articolata e motivata
istanza, sottoscritta in modo pressoché unanime, i trecento
(circa) abitanti della frazione Castellace hanno inoltrato
ai diversi organi competenti, una formale richiesta di
chiusura della struttura sanitaria “Casa famiglia” che,
gestita dall’Ente morale “Famiglia Germanò”, opera sul
territorio dal 1996 per l’accoglienza e l’assistenza di
malati di aids. << La creazione della “Casa” – si legge
nella petizione – venne, a suo tempo, salutata positivamente
dalla popolazione del borgo dove essa fu insediata: la
piccola comunità castellacese era ottimamente predisposta
verso la nuova istituzione e, animata dal sentimento
cristiano e da istinti ospitali, intendeva essere parte
attiva nel creare condizioni ambientali di solidarietà e
vicinanza ai ragazzi accolti nella casa per favorirne il
recupero ad una vita privata e sociale “normale”>>.
<<Affetto e benevolenza, però, debbono essere vicendevoli e,
purtroppo – viene ancora detto – così non è stato; quella
che doveva essere un’oasi di pace e d’amore si è ben presto
rivelata, nel suo vero volto, un ricettacolo di vizi capace
di mettere a repentaglio l’ordinario procedere della vita di
una tranquilla comunità locale>>. Per suffragare e far
cogliere il senso delle affermazioni contenute nella
lettera, vengono fatte una serie di premesse e, con alcuni
excursus, elencate molte circostanze indicative. In
particolare viene evidenziato come << nel corso di questo
decennio, e specialmente negli ultimi tempi, la presenza in
Castellace della “Casa famiglia” – oltre che per i fatti
consumati all’interno di questa – è stata scandita da una
lunga serie di episodi negativi, spesso neppure denunciati
dai castellacesi, che hanno visto gli ospiti della struttura
pessimi protagonisti>>. La classica goccia che ha fatto
traboccare il vaso, viene comunque precisato, <<è
rappresentata dalla violazione di domicilio registrata
alcune notti fa in danno del signor F.F., il quale ha
ricevuto la sgradita visita, nella propria abitazione, di un
poco raccomandabile ospite della “Casa”, allontanatosi solo
dopo aver terrorizzato la moglie incinta, ed essere stato
vibratamente respinto dal proprietario, fortunatamente in
casa, in quel momento>>. Per tale episodio, va rilevato, è
stata presentata da F.F. una denuncia querela per violazione
di domicilio presso la stazione dei Cc di Castellace. << Se
tale è il risultato prodotto dall’attività della “Casa
famiglia” per malati di aids, allora francamente essa non ha
ragione di esistere, quanto meno in Castellace, visto che è
stata incapace di elevare la qualità della vita dei suoi
ospiti e, per massima beffa, ha degradato invece quella
degli abitanti della comunità ove ha sede, spogliandoli
dell’ordine pubblico e della tranquillità sino ad allora
goduti>>. E’ questa la riflessione finale contenuta nella
petizione con la quale alle autorità in indirizzo (Assessore
regionale alla sanità, Prefetto, Vescovo diocesi
Oppido-Palmi, Procuratore della Repubblica di Palmi, Sindaco
di Oppido, Comandante stazione Cc Castellace, Presidente
Ente morale “Famiglia Germanò” ) viene chiesto di attivarsi,
ciascuna per le proprie competenze, per il provvedimento di
chiusura onde prevenire conseguenze ulteriori, comportanti
serie responsabilità.
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