30 AGOSTO 2008  
 
 
 

 

Oppido/ Il sindaco Rugolo elenca l'attività svolta dal Comune nelle assegnazioni
Beni confiscati alla mafia, il ruolo della burocrazia

 Vincenzo Vaticano


 Riganò, Rugolo, Albano, Mammoliti

OPPIDOSul presunto coinvolgimento dell'Amministrazione comunale nell'indagine del Ros dei Cc e della Dda di Reggio a proposito di ritardi nelle assegnazioni degli immobili confiscati alla mafia, il sindaco Giuseppe Rugolo ha tenuto una conferenza stampa. Affiancato dal vice sindaco Antonino Mammoliti, dall'assessore Fiorentino Riganò e dal consigliere Gerardo Albano, Rugolo ha precisare che «né io, né gli altri amministratori intendono contestare la legittimità dell'indagine», informando peraltro che nessuno ha ricevuto alcun provvedimento di garanzia. Continuando ha poi dichiarato, che non esistono ritardi nell'assegnare gli immobili confiscati per favorire chicchessia.  E per suffragare le sue affermazioni e dimostrare come l'Amministrazione comunale da lui guidata sia stata tra le più attive in materia, Rugolo ha elencato una lunga e circostanziata lista dei provvedimenti adottati che hanno consentito, tra l'altro, di consegnare a varie associazioni (in primis Valle del marro), oltre 40 ha di terreno nei territori di Castellace, Messignadi, Quarantano. Un edificio del centro abitato - è stato precisato - confiscato e in via di ristrutturazione grazie ad un finanziamento regionale di 2000 mila euro, sarà quanto prima destinato ad alloggio dei carabinieri.  Difficoltà oggettive e lungaggini di carattere burocratiche e giuridiche - secondo il primo cittadino - quasi sempre dilatano a dismisura i tempi normali operativi. Si pensi, ad esempio, che l'Agenzia del demanio per consegnare alcuni immobili confiscati nel 1986 ha concluso l'iter solo nel 1999, impiegando ben 13 anni. «Quando poi un immobile viene consegnato al Comune con cittadini ancora insediati i problemi sono, ovviamente, moltliplicati».  Rugolo lamenta il fatto che tra gli indagati figurano, inspiegabilmente, anche i nomi di tre "semplici" consiglieri e cioè: Gerardo Albano, Rosario Palumbo, Placido Costa.  «È inoltre molto grave - ha dichiarato ancora Rugolo - che a due degli assessori indicati (Fiorentino Riganò e Antonio Ieroianni) vengano in qualche modo "addebitati" fatti riguardanti altre persone, anche se loro parenti>>.


 

 
 

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