VARAPODIO –
Anno dopo
anno continua a suscitare sempre maggiore interesse l’ormai
famoso “Presepe famiglia Crucitti”, un’autentica opera
d’arte che, per rappresentare la nascita di Gesù, fa
rivivere con estrema originalità il villaggio di Betlemme
popolato dai pastori raffiguranti una miriade di personaggi
che, in modo meccanico, autonomo ed in perfetta simbiosi, si
muovono esercitando i vari mestieri del tempo che, in
qualche modo, ricordano le tradizionali occupazioni proprie
del nostro territorio. Sempre di più, in questo periodo di
festività, il paese diviene meta quasi obbligata per una
moltitudine di singole persone, di scolaresche, di gruppi,
di associazioni religiose, culturali e sportive che,
provenienti da tutta la regione e anche da fuori, hanno modo
di visitare ed apprezzare il complesso ed originale
“manufatto” artigianale. Quest’anno, peraltro, in forma del
tutto straordinaria il “Presepe dei Crucitti” ha ricevuto la
“visita” del maestro orafo Gerardo Sacco e del cardinale
Giovanni Battista Re (presidente Congregazioni dei Vescovi
della Città del Vaticano), accompagnato, nell’occasione, dal
sindaco on. Guglielmo Rositani, dal vice Orlando Fazzolari,
dal parroco don Mimmo Caruso e da altri sacerdoti. L’alto
prelato, nell’impartire la benedizione della “opera sacra”,
ha rivolto una preghiera per la guarigione di uno dei
fratelli Crucitti (con seri problemi di salute) cui
quest’anno il presepe è stato dedicato dai familiari.
Il presepe (aperto fino al 31 gennaio) presenta quest’anno
due particolari e suggestive “innovazioni” che hanno
richiesto notevole impegno ed eccezionale ingegno tecnico ed
artigianale: la caduta della neve che scende dal cielo
depositandosi a terra e sciogliendosi dopo pochi minuti;
l’acqua che, scendendo dalla scogliera, si riscalda e si
vaporizza provocando l’effetto nebbia. Da rilevare, infine,
tra le tante altre cose, la successione del giorno con la
notte: il sole pian piano tramonta lasciando il posto alla
luna e alle stelle.