VARAPODIO – “Chiedo giustizia” e “Legalità”. Sono le
scritte che campeggiano sul balcone di una palazzina ubicata
in una centralissima via della cittadina dove, da ieri
mattina, Fortunato Sanfedele, sessantenne del luogo, si è
barricato per attuare una pacifica protesta, minacciando,
però, di arrivare a soluzioni estreme nel caso in cui le le
autorità a cui si rivolge decidessero di non ascoltarlo.
Autorità che, nella fattispecie, sono: il procuratore
generale della Corte di appello di RC; il dr. Roberto Di
Palma; l’on. Angela Napoli.
<< Da qualche anno – fa sapere l’uomo - io e mia moglie
viviamo in grave stato di disagio familiare a causa di un
figlio che necessita di assistenza sanitaria e sociale. Il
mio peregrinare da un’istituzione all’altra non ha ricevuto
alcun sostegno. Mi sono recato al dipartimento Politiche
sociali di Cz parlando col direttore generale Calvetta e il
funzionario Nisticò, e mi è stato promesso (da circa un
anno) tutto il sostegno possibile. La documentazione
necessaria – sostiene Sanfedele – che doveva essere
inoltrata dal Comune, non so perché (o forse lo so) è stata
inoltrata dopo cento giorni col risultato che si può
immaginare>>. Eppure, fa presente Sanfedele, attraverso le
politiche sociali vengono erogati milioni di euro a sostegno
di certe categorie; << solo mio figlio non ne ha mai
beneficiato>> .
Tra l’altro, l’agenzia delle Entrate, secondo quanto espone
l’uomo, pretende dallo stesso la restituzione di una somma
(1.100 euro) relativa ai redditi del 2008 perchè un altro
figlio avrebbe superato la soglia di reddito per essere
considerato a carico.<< Pur avendo denunciato che tale
reddito – aggiunge – non era vero perché una ditta aveva
dichiarato falsamente un rapporto di lavoro all’insaputa
anche mia, non sono stato creduto; e la ditta continua ad
ottenere ancora appalti pubblici. Ho fatto pure presente
alla Magistratura che questo mio comportamento pone a
rischio me e la mia famiglia …. ma niente !!. La tanta
decantata collaborazione con le istituzioni civili dov’è
finita?.>>.
Dichiarandosi, infine, certo che sarà ricevuto ed ascoltato
dalle persone oneste a cui si è rivolto, Sanfedele li
ringrazia chiedendo loro di evitargli situazioni estreme
perché << la mia volontà è di chiudere con questa vita se
non ottengo un po’ di giustizia>>.