31 LUGLIO   2011  
 
 
  Oppido MamertinaUn padre disperato si è barricato in balcone e ha annunciato << soluzioni estreme>> se non arriverà la <<giustizia>> che chiede da anni

Ha un figlio disabile ma non ottiene assistenza: minaccia il suicidio

 Vincenzo Vaticano


Fortunato Sanfedele sul balcone della sua abitazione

 
VARAPODIO –  “Chiedo giustizia” e “Legalità”. Sono le scritte che campeggiano sul balcone di una palazzina ubicata in una centralissima via della cittadina dove, da ieri mattina, Fortunato Sanfedele, sessantenne del luogo, si è barricato per attuare una pacifica protesta, minacciando, però, di arrivare a soluzioni estreme nel caso in cui le le autorità a cui si rivolge decidessero di non ascoltarlo. Autorità che, nella fattispecie, sono: il procuratore generale della Corte di appello di RC; il dr. Roberto Di Palma; l’on. Angela Napoli.
<< Da qualche anno – fa sapere l’uomo - io e mia moglie viviamo in grave stato di disagio familiare a causa di un figlio che necessita di assistenza sanitaria e sociale. Il mio peregrinare da un’istituzione all’altra non ha ricevuto alcun sostegno. Mi sono recato al dipartimento Politiche sociali di Cz parlando col direttore generale Calvetta e il funzionario Nisticò, e mi è stato promesso (da circa un anno) tutto il sostegno possibile. La documentazione necessaria – sostiene Sanfedele – che doveva essere inoltrata dal Comune, non so perché (o forse lo so) è stata inoltrata dopo cento giorni col risultato che si può immaginare>>. Eppure, fa presente Sanfedele, attraverso le politiche sociali vengono erogati milioni di euro a sostegno di certe categorie; << solo mio figlio non ne ha mai beneficiato>> .
Tra l’altro, l’agenzia delle Entrate, secondo quanto espone l’uomo, pretende dallo stesso la restituzione di una somma (1.100 euro) relativa ai redditi del 2008 perchè un altro figlio avrebbe superato la soglia di reddito per essere considerato a carico.<< Pur avendo denunciato che tale reddito – aggiunge – non era vero perché una ditta aveva dichiarato falsamente un rapporto di lavoro all’insaputa anche mia, non sono stato creduto; e la ditta continua ad ottenere ancora appalti pubblici. Ho fatto pure presente alla Magistratura che questo mio comportamento pone a rischio me e la mia famiglia …. ma niente !!. La tanta decantata collaborazione con le istituzioni civili dov’è finita?.>>.
Dichiarandosi, infine, certo che sarà ricevuto ed ascoltato dalle persone oneste a cui si è rivolto, Sanfedele li ringrazia chiedendo loro di evitargli situazioni estreme perché << la mia volontà è di chiudere con questa vita se non ottengo un po’ di giustizia>>.

 

 
 

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