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Oppido /Il sindaco lancia l'allarme per il
Centro di riabilitazione
Rischio chiusura
L'Asl 10 non ha rinnovato la convenzione
Vincenzo Vaticano
OPPIDO MAMERTINA – << Ancora una volta la
comunità di Oppido e dell’intero comprensorio si trovano
costrette a subire il gravissimo disagio di una sanità
inefficiente>>. E’ questo l’inizio della lettera aperta
sottoscritta dal sindaco Giuseppe Rugolo ed indirizzata al
ministero della Salute, al Prefetto e a tutti gli organi
regionali e provinciali della Sanità per protestare contro l’Asl
10 di Palmi che, a suo dire, << non provvede al rinnovo della
convenzione con il Ssn ed è debitrice di somme ingenti nei
confronti del Centro di riabilitazione che si vede pertanto
costretto, dal 1 settembre, a chiudere i battenti
nell’impossibilità di corrispondere gli stipendi ai suoi
operatori>>. Nella missiva, sottoscritta anche dal consigliere
delegato alla Sanità dr. Rosario Palumbo e dal presidente del
Consiglio comunale dr.ssa Luisa Pandolfini, viene evidenziato
come <<tale provvedimento creerà non solo un gravissimo vuoto
in tutto il territorio della Piana, che vede nel Centro un
importante punto di riferimento nel campo della
riabilitazione, ma anche la perdita di posti di lavoro, con
conseguenze gravissime per la già precaria situazione
economica del nostro territorio>>. Sostenendo poi, come di
tale dolorosa realtà sia necessario investire il governo
regionale che non può non tenere conto delle preoccupazioni di
una popolazione tanto provata, il primo cittadino, dopo una
serie di rivendicazioni a favore del locale presidio
ospedaliero ( che gode, peraltro, dello status di ospedale di
Montagna) sollecita i responsabili della Regione << a non
restare insensibile di fronte ai problemi che minacciano i
cardini della nostra società democratica, ovvero il diritto
alla tutela della salute e il diritto al lavoro che sono,
anche nel profondo sud, alla base della nostra Costitutuzione>>.
E come se tutto ciò non bastasse, evidenzia ancora il sindaco,
a causa del cronico ritardo dei pagamenti, sempre da parte
dell’Asl 10, è recente la comunicazione ufficiale della
Federfarma della proclamazione dello stato di agitazione
nell’assistenza farmaceutica che potrebbe comportare dal
prossimo 15 settembre il pagamento dei farmaci con conseguenze
facilmente immaginabili per gli assistiti. Situazione analoga,
conclude Rugolo, è ravvisabile per i laboratori convenzionati.
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