(3/11/2002)
VARAPODIO/ Comune, accuse dall'opposizione
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO - C’è clima teso all’interno del Consiglio comunale di Varapodio tra il gruppo di minoranza e quello di maggioranza guidato dal sindaco Orlando Fazzolari. Lo si deduce da un documento sottoscritto dai quattro consiglieri di opposizione (Pietro Corso, Antonio De Pasquale, Rosario Ferrinda, Carmine Rizzo) inviato al Sindaco e per conoscenza al Prefetto, per esprimere “il profondo rammarico giacchè sino ad oggi, malgrado le ripetute sollecitazioni formalizzate anche con richieste scritte, non si è provveduto ad adeguare lo statuto di questo Comune alle normative vigenti”. Con la stessa missiva, inoltre, i sottoscrittori del documento ripromettendosi, per protesta, di disertare in futuro, certi di procedere nella legalità, le sedute del Consiglio “stanchi di subire le continue angherie e non potere svolgere il loro mandato serenamente”. Una sorta di ritiro….sull’Aventino, quello minacciato dai consiglieri di minoranza i quali, tra l’altro, si appellano ai colleghi della maggioranza “a collaborare perché si provveda, quanto prima, al superamento del loro disagio e al ripristino della legalità”. A supporto della loro richiesta, infine, essi sottolineano come “Lo statuto in forza all’Ente è stato adottato nel 1993 e, inoltre, non si è mai proceduto alla stesura di regolamenti, nemmeno quello fondamentale relativo al funzionamento del Consiglio comunale”. In mancanza di tale regolamento, aggiungono, “la maggioranza può ritenersi soddisfatta che sia il sindaco a dettare le regole, giorno per giorno, ma non può esserlo la minoranza”. Fin qui il documento dei consiglieri dell’opposizione. Da parte sua, il sindaco Orlando Fazzolari, interpellato a proposito, non ha voluto dilungarsi più di tanto sulla diatriba dichiarando soltanto che “non sarebbe certamente dannosa l’eventuale assenza dei suddetti consiglieri, visto che fin’ora la loro presenza è stata superflua ed ininfluente in seno alle riunioni tenute dal Civico consesso”.