(3/11/1998)
Varapodio / Comune: assessore rimosso e
"guerra" tra il sindaco e il capogruppo di opposizione
Clima davvero surriscaldato
Vincenzo
Vaticano
VARAPODIO Dopo una lunga gestione amministrativa realizzata all’insegna della concordia e di un perfetto affiatamento, sembra essersi irrimediabilmente incrinato il "feeling" che ha finora caratterizzato i rapporti in seno alla compagine di maggioranza che da quasi due anni regge le sorti del comune di Varapodio. Per motivi non ancora accertati, infatti, è pressochè certo - da quanto trapelato -, che vi sia stato un cambio all’interno della giunta municipale con l’esautoramento di Silvana Valenzisi dalla carica di assessore e di vicesindaco che deteneva dal novembre 1996. Ed è molto probabile, anche, che la stessa, contestualmente.o subito prima che il sindaco dott. Orlando Fazzolari le ritirasse la delega, avesse già presentato istanza di dimissioni confermando così le illazioni ricorrenti negli ambienti varapodiesi; che cioè in seno all’organo esecutivo, ultimamente, qualcosa non stesse andando per il verso giusto. Questo avvicendamento dovrebbe portare in giunta il consigliere Rocco Vinaccia mentre la carica di vice- sindaco sarebbe stata assegnata all’altro assessore Francesco D’agostino. Intanto, una delibera del Consiglio comunale, riunitosi qualche giorno fa in seduta straordinaria, ha innescato l’ennesima diatriba tra il sindaco Orlando Fazzolari è il capogruppo dell’opposizione, Rocco Rizzo, il quale preannunciando ricorso al Co.re.co sulla legittimità del deliberato del consiglio, ha già presentato un esposto al Procuratore della Repubblica di Palmi e, per conoscenza, al Prefetto di Reggio Calabria. L’oggetto della delibera contestata - la n. 41 del 15/10/98 , passata con sei voti favorevoli, 1 astenuto e tre contrari - è la proposta di decadenza dalla carica di consigliere comunale dello stesso capogruppo dell’opposizione, Rocco Rizzo. Con una lunga narrativa in premessa, nella delibera vengono illustrati i motivi che stanno alla base del provvedimento adottato. Queste, in sintesi, le considerazioni principali che emergono dalla delibera . " .... il consigliere Rizzo, insediatosi con questo Consiglio nel novembre 96, si disinteressa totalmente del mandato conferitogli dagli elettori, e seppure all’opposizione, ‘diserta’ puntualmente le riunioni di questo consesso dato che la sua ultima presenza risale al 19/10/97. A far data dall’ultima apparizione del consigliere in questione, l’Organo collegiale si è riunito ben 12 volte, fino al 9/9/98. Tale assenza è ingiustificata, in quanto non risulta agli atti alcuna indicazione dello stesso soggetto in ordine ad impossibilità o, impedimenti allo svolgimento del suo mandato in modo ‘attivo’. A queste considerazioni di fatto, fa seguito un lungo richiamo dei fondamenti giuridici e delle norme che stanno alla base della delibera e suffragano, secondo il dispositivo della stessa , la legittimità della proposta di decadenza poichè " il Consigliere Rizzo non ha usufruito del suo mandato nel senso che, pur essendone stato investito dal popolo, non lo ha esercitato durante più di una sessione ordinaria, per cui quello stesso diritto, oggi è venuto meno". Come detto, ciò ha provocato una veemente reazione da parte di Rocco Rizzo che ha manifestato immediata mente la decisione di impugnare la delibera presso l’organo regionale di controllo, inviando nel frattempo l’esposto di cui sopra "per i provvedimenti che i dstinatari intenderanno adottare". Nel suo esposto, il consigliere dichiarato decaduto, obietta prima di tutto la palese disparità di trattamento operata nei suoi confronti poichè, egli afferma, "se il sindaco intendeva applicare questa norma di legge, la doveva già applicare su un suo consigliere di maggioranza, il signor Mazzeo Luigi, che nei primi consigli comunali è stato costantemente assente." Poi per quanto riguarda le sue assenze egli evidenzia " che alcune sono state per motivi di salute, altre sono state volute, in quanto a mio modesto parere, in queste sedute si consumavano precise illegalità". Ed elenca, a questo punto, una serie di violazioni normative di cui si sarebbe reso colpevole il sindaco nel corso delle convocazioni di molti consigli comunali. Alla fine del suo esposto il capogruppo dell’opposizione tiene a segnalare che " il sindaco di Varapodio prima di portare la proposta di decadenza in Consiglio comunale, doveva contestarmi le assenze, ma sicuramente il sindaco aveva fretta ed ha voluto togliermi dal controllo degli atti per il motivo che, decaduto il sottoscritto, si sente libero di fare quello che vuole". Quindi conclude dicendo che " sarebbe opportuno mandare un funzionario per controllare gli atti , e vedere quante illegalità emergono. Forse emergono delibere prive dei pareri dei funzionari".