(13/3/2002)

VARAPODIO / Documento sulla crisi agrumicola
Si attivi la Regione

Vincenzo Vaticano

VARAPODIO. Sfiducia, frustrazione e rassegnazione. Questi gli stati d’animo evidenziati dagli agrumicoltori varapodiesi (pochi per la verità) e di altri centri della Piana di Gioia Tauro presenti alla riunione del consiglio comunale aperto convocato in sessione straordinaria per discutere  l’unico punto posto all’ordine del giorno, vale a dire l’acuirsi della stato di crisi in cui, da parecchi anni,  versa il comparto agricolo (in particolare l’agrumicoltura) di tutto il comprensorio pianigiano. Sfiducia e delusione, determinate, verosimilmente, anche dall’assenza di rappresentanti politici e delle istituzioni che, pure, dal sindaco Orlando Fazzolari erano stati caldamente e formalmente invitati a partecipare. E’ il caso di rilevare che dei 33 sindaci del comprensorio solo qualcuno è risultato presente. Presenti, invece, quasi tutti i consiglieri comunali di Varapodio e parecchi esponenti di rilievo delle associazione di produttori e di trasformazione degli agrumi che, dopo l’introduzione del sindaco, hanno partecipato in modo proficuo ai lavori del consiglio esponendo, a turno, la loro analisi del problema  e proponendo, alla fine, le iniziative da intraprendere per alleviare, se non proprio scongiurare del tutto, lo stato di disagio in cui versano gli agricoltori che, in definitiva, costituiscono la maggioranza della popolazione. Vanno evidenziati, a tal proposito, gli interventi di Gianni Rossi, presidente dell’Assitrapa,  di Antonino Valarioti, presdente Apoc, di Lillo Vazzana, presidente Unacoa, di Arcangelo Fiorello, della confederazione agricoltori, di Francesco D’Agostino, rappresentante dei produttori e dei consiglieri comunali De Pasquale, Corso e Cosma. I lavori si sono concretizzati con l’approvazione da parte del consiglio comunale di un documento finale predisposto dal sindaco (astenuti i tre consiglieri di minoranza che hanno presentato un documento separato ), anche sulla scorta di quanto proposto in assemblea, da inoltrare agli organi istituzionali ed alle autorità che, in qualche modo, hanno competenza in materia. Il documento, oggetto di formale delibera, dispone: di richiedere alla regione l’approvazione urgente dello stato di calamità naturale per le gelate della corrente annata; di trovare ogni possibile soluzione atta ad eliminare il taglio della compensazione finanziaria e garantire un prezzo minimo al produttore di 250 lire (€ 0,13) al kg; di chiedere al governo centrale di rivedere la richiesta fatta alla Cee circa l’aiuto al reddito per ettaro in quanto ciò danneggerebbe soprattutto la Piana di Gioia Tauro; di attuare una programmazione seria per la soluzione delle problematiche relative al settore, invitando al tavolo tutti i soggetti interessati (fare sistema); di attuare un piano bacino particolareggiato e circostanziato alla sola Piana di Gioia Tauro, vista la peculiarità e la specificità che l’intero territorio presenta; di esentare le aziende agricole, colpite dalla calamità naturale, dal pagamento dei contributi agricoli unificati e dall’irap; di inviare il presente atto deliberativo a tutti i comuni della Piana di Gioia Tauro, per la ratifica dello stesso, sollecitando tutti i sindaci a far proprio il problema e ad azionare una proposta forte verso le autorità deputate alla soluzione delle problematiche evidenziate. Su proposta, infine, del presidente dell’Assitrapa Gianni Rossi, che a tale scopo ha chiesto la concessione dei locali della Fiera agrumaria di Varapodio, è stato deciso di organizzare a fine maggio un convegno nazionale degli agricoli alla presenza degli assessori regionali all’agricoltura di Calabria e Sicilia e, se possibile, dello stesso ministro dell’Agricoltura.

 

 

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