(1/12/2002)

VARAPODIO/ Autorizzazione del Consiglio al sindaco
Due denunce contro l'Asl

Vincenzo Vaticano

VARAPODIO. Sono stati essenzialmente due i fatti che hanno caratterizzato l’ultima riunione del Consiglio comunale di Varapodio, convocato in seduta straordinaria: l’abbandono dell’aula consiliare, dopo l’inizio dei lavori, dei tre consiglieri di minoranza (Pietro Corso, Antonio De Pasquale e Giuseppe Ferrinda) e la delibera del Consiglio, a fine seduta, di autorizzare il sindaco, Orlando Fazzolari, a presentare due denunce-querela alla Procura della Repubblica di Palmi. Prima di allontanarsi, i consiglieri del gruppo di opposizione, hanno fatto mettere a verbale  i motivi della decisione di non proseguire nei lavori, richiamando una loro precedente richiesta di adeguamento dello statuto comunale alla normativa vigente, e dichiarando come la stessa fosse stata totalmente disattesa dal sindaco e dalla maggioranza. Per quanto attiene le denunce esaminate ed avallate dal Consiglio,  va rilevato che,  sottoscritte da Orlando Fazzolari in qualità di sindaco pro-tempore, in nome e per conto del Comune, entrambe sono indirizzate al Procuratore della Repubblica di Palmi ed hanno come destinataria l’Asl di Palmi. Il primo esposto-informativa è a carico del legale rappresentante dell’Azienda sanitaria accusato di comportamento omissivo circa la consegna al Comune di Varapodio di atti inerenti due delicate situazioni che hanno interessato l’Ente (questione idrica e  soppressione dell’ufficio di medicina legale). Da parte dell’Asl,secondo il Sindaco, è stato perpetrato il reato di omissione e rifiuto d’atti d’ufficio ai sensi della legge 241/90 (c.d. legge sulla trasparenza) poiché a tutt’oggi non è pervenuta alcuna risposta o atto motivato di diniego di accesso agli atti richiesti dal Comune con formali note reiterate nel tempo relativamente alla gestione dell’emergenza idrica della scorsa estate e alla inspiegabile soppressione dell’ufficio di medicina legale. “Si ha motivo di ritenere che il comportamento omissivo, aggiunge Fazzolari, sia finalizzato ad occultare eventuali attività eseguite in forma superficiale ed irresponsabile, probabilmente non supportate da adeguate competenze tecniche”. Con l’altra denuncia, collegata alla precedente, il Primo cittadino chiede all’autorità giudiziaria che venga perseguita la stessa Asl nella persona di un medico del servizio Sian , per il reato di “procurato allarme” all’autorità e alla cittadinanza, dichiarando, altresì, l'intenzione di volersi costituire parte civile nel procedimento penale eventualmente instaurato. I motivi dell’ azione penale intrapresa dal sindaco Fazzolari sono elencati ed evidenziati nell’esposto e sono verosimilmente riconducibili ad una nota dell’agosto scorso con la quale il funzionario medico  dell’Asl comunicava “l’inidoneità dell’acqua al consumo umano” determinando “l’adozione di un provvedimento contigibile ed urgente a mezzo del quale veniva vietato l’uso dell’acqua per scopi umani procurando un notevole allarmismo nella popolazione residente”. Tali affermazioni di allarme, in merito all’utilizzo dell’acqua,  si legge nella denuncia, sono risultate non suffragate dalla esatta valutazione tecnica in base agli esiti delle analisi e da quanto successivamente accertato dal Comune    Le affermazioni date senza alcuna cautela, viene aggiunto, sono risultate di una gravità inaudita poiché non supportate da esatte valutazioni.

 

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