(15/1/2003)

Oppido Mamertina / Assemblea indetta dal Cids, dopo l'attentato al sindaco Freno
Ordine pubblico, situazione esplosiva

Giovanni Nucera, Luigi Fedele, Bruno Barillaro, Demetrio Costantino, Antonino Freno



Vincenzo Vaticano

OPPIDO – Ordine pubblico, allarme sociale, impegno di lotta contro la criminalità, legalità e solidarietà al sindaco Antonino Freno, per il grave attentato (4 colpi di pistola contro l’abitazione) subito la notte di fine anno Di questo si è lungamente discusso nell’Assemblea popolare promossa dal Cids (Comitato interprovinciale per il diritto alla sicurezza)  tenutasi, ieri sera, presso la sala consiliare del Comune di Oppido, alla presenza di un discreto numero di  cittadini e di molti rappresentanti delle forze politiche e dei vari organi istituzionali del territorio primi tra tutti alcuni sindaci del comprensorio: Rocco Biasi, Taurianova; Michele Galimi, Cinquefrondi; Girolamo Tripodi, Polistena; Domenico Luppino, Sinopoli. Presenti anche l’on. Enzo Pisano, il vice presidente della Provincia Alessandro Cannatà, il presidente della Comunità montana versante tirrenico meridionale Antonio Alvaro e amministratori dei comuni di Gioia Tauro, Delianuova, Molochio, Varapodio. Molto significativa, al tavolo dei lavori, la presenza dell’on. Luigi Fedele, presidente del Consiglio regionale, dell’on. Gianni Nucera e del dr. Demetrio Costantino, presidente del Cids. Numerosi, in sala, anche i rappresentanti delle forze dell'ordine, tra cui il maresciallo dei CC di Oppido Cosimo Sorrenti, il maresciallo del Corpo forestale dello Stato Giovanni LaTerra e l’agente di polizia Domenico Rizzo, rappresentante del Siulp (sindacato di Polizia) e delle categorie produttive. Presenti, insomma,  tutte le componenti che caratterizzano la società civile, da sempre in lotta per affermare i principi della legalità e dell'ordinata convivenza.  I ringraziamenti ai partecipanti sono stati espressi dal presidente del Consiglio comunale di Oppido dr. Bruno Barillaro il quale, introducendo i lavori, ha voluto sottolineare che “con il vile attentato intimidatorio, oltre al sindaco della Città, sono stati colpiti tutti i cittadini e la comunità”. Un concetto ribadito subito dopo dal dr. Demetrio Costantino secondo cui, nell’attuale situazione generale sempre più caratterizzata da episodi intollerabili dal punto di vista dell’ordine pubblico, “è stata colpita l’Istituzione che il sindaco Freno rappresenta”. Ed ha aggiunto, “questi atti minacciano la libertà e la democrazia per cui è assolutamente necessario che le forze politiche e sociali cerchino coesione e decidano urgentemente il da farsi”. L’on. Luigi Fedele, da parte sua, rammaricandosi questa volta di trovarsi a Oppido per una  spiacevole ed esecrabile vicenda e, non come nelle volte precedenti, per eventi di natura positiva, ha, tra l’altro, lamentato l’assenza di una più massiccia partecipazione dei cittadini oppidesi dovuta, secondo lui, non a paura ma ad una sorta di apatia e ad una pericolosa  sottovalutazione del problema. Problema che, ha sottolineato, difficilmente sarà risolto senza una presa di coscienza comune di tutte le forze sane. Al termine del suo intervento ha voluto elogiare l’attività e la meritoria funzione svolta dal Cids e dal suo presidente Costantino. Per l’on. Gianni Nucera, ultimo relatore, “lo stare insieme in questi momenti rappresenta una risposta di cultura e un baluardo contro chi pensa di commettere impunemente questi incivili e vili atti”.  Più o meno simili, anche se con sfumature diverse, le dissertazioni dei molti presenti che, intervenuti nel dibattito, hanno giudicato devastanti gli effetti, soprattutto psicologici, dell’atto delittuoso sia verso il sindaco che verso la collettività. Diverse le analisi, le conclusioni e le proposte scaturite dal dibattito. Tra queste ultime, quella del sindaco di Cinquefrondi Michele Galimi il quale, “per andare oltre ed inventarsi qualcosa di concreto evitando di trovarsi a dire sempre le stesse cose” si è, più o meno, chiesto se non sia il caso che le forze politiche locali,  con in prima persona i sindaci, si “chiudano”, per tutto il tempo necessario,  in una sorta di conclave per esaminare attentamente l’esplosiva situazione creatasi nella Piana ed andare, quindi, direttamente dal Presidente del Consiglio o dal ministro degli Interni per proporre  l’adozione dei provvedimenti  ritenuti idonei ed efficaci nell’impari lotta che si sta combattendo.

 

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