(5/3/2003)
Varapodio / Documento consiliare a tutela
dell'immagine
Indagato il sindaco
Vincenzo
Vaticano
VARAPODIO Si è riunito ieri sera il Consiglio comunale per trattare l'unico punto posto all'ordine del giorno: la vicenda degli amministratori indagati e la proposta di eventuali azioni da intraprendere in difesa del Comune. Alla presenza di quasi tutti i consiglieri di maggioranza e dei tre (su quattro) consiglieri di minoranza, il sindaco Orlando Fazzolari, ha introdotto il dibattito - dimostratosi poi vivace per gli interventi dell'opposizione – chiarendo subito che la procura della Repubblica di Palmi ha aperto un fascicolo che lo riguarda sulla scorta di una denuncia anonima, e sta indagando per verificare la fondatezza delle accuse. «Accuse - ha aggiunto Fazzolari - a me sconosciute poiché nessun fatto specifico mi è stato contestato; cosi come, sconosciute risultano essere alcune delle persone che sarebbero coinvolte nelle indagini. Tutte, peraltro, estranee all'Amministrazione». I consiglieri di minoranza, da parte loro, pur riconoscendo che delle indagini non costituiscono di per sé prova di colpevolezza del sindaco e degli altri indagati, hanno comunque sostenuto che egli, in seguito a tali fatti, «avrebbe dovuto rimettere il suo mandato di primo cittadino nelle mani del Prefetto affinché venisse valutata la situazione di compatibilità o meno con il delicato ruolo ricoperto». Tale tesi è stata totalmente respinta da Fazzolari il quale, replicando duramente, ha detto che «non basta una semplice denuncia, per fare del sindaco un delinquente e mandarlo a casa». Ognuno, dopo la discussione, è rimasto sulle proprie posizioni. C'è solo da rilevare l'appunto mosso al sindaco dalla minoranza sul fatto che la riunione è risultata tardiva in quanto la notizia delle indagini in corso era stata notificata circa due mesi fa. In conclusione, respingendo prima due mozioni presentate dai consiglieri di minoranza Corso e De Pasquale, il civico consesso ha deciso, su proposta del sindaco, con i voti della maggioranza di adottare le azioni civili e penali contro chi avrebbe speculato sulla vicenda.