(29/1/1998)
Varapodio / Progetto per i lavori socialmente
utili
Richieste tredici unità
Vincenzo
Vaticano
VARAPODIO La
sottocommissione Regionale per l'impiego ha approvato il progetto per i lavori
socialmente utili per il Comune presentato a suo tempo dal sindaco Orlando
Fazzolari. Con esso si prevede l'utilizzo per sei mesi di 13 unità lavorative
iscritte nelle liste di collocamento da oltre due anni ed appartenenti alla
sezione circoscrizionale n. 19 di Gioia Tauro. Si tratta, in pratica, di una
boccata d'ossigeno nell'ambito di un quadro occupazionale che, nel Meridione, e
in Calabria in particolare, assume ormai contorni e dimensioni davvero
allarmanti. Il relativo bando prevede che entro il prossimo 6 febbraio i
lavoratori aventi titolo, potranno rilasciare dichiarazione di disponibilità
presso la suddetta sezione circoscrizionale di Gioia Tauro per il loro utilizzo
nel progetto. Le unità da impiegare sono cosìripartite nei settori: 2 bidelli
per i servizi scolastici; 1 ragioniere, 1 geometra e un impiegato amministrativo
per i servizi generali: 1 addetto al servizio tributi; 1 autista per
l'autoparco; 2 operai comuni e 1 operaio manutentore per il verde pubblico, gli
impianti sportivi, gli stabili comunali ed il cimitero; 1 operaio comune per la
viabilità; 2 agenti per la polizia municipale. Il titolo di studio richiesto
varia da settore a settore: in ogni caso il requisito è il possesso della
licenza media di primo grado. Il manifesto di avviso contiene anche i criteri
che saranno seguiti per l'assegnazione dei lavoratori al progetto. Il primo
prevede la residenza nel comune di Varapodio, e, in subordine, nell'ambito della
sezione circoscrizionale per l'impiego di Gioia Tauro. Seguono in ordine il
maggior carico familiare, l'età più elevata, l'anzianità di iscrizione nella
prima classe delle liste di collocamento. E' stabilito, infine, che tra coloro i
quali abbiano manifestato la propria disponibilità ad essere utilizzati in
lavori socialmente utili, nell'ambito della quota assegnata, si provvederà ad
avviare i lavoratori, uomini e donne, in proporzione alle rispettive percentuali
di disoccupazione.