(12/6/2003)
Oppido/ Assemblea dei dipendenti del
nosocomio
Pronti all'agitazione
Vincenzo Vaticano
OPPIDO I dipendenti del locale
nosocomio “esasperati e stanchi dalle continue promesse, mai mantenute”, si sono
autoconvocati e riuniti in assemblea per decidere tempi e modi della protesta,
ormai ritenuta improrogabile, da mettere in atto per ottenere, dai vertici dell’Asl
10 di Palmi, adeguati provvedimenti idonei “sia a rimuovere gli annosi problemi
che attanagliano l’ospedale, sia ad assicurare una situazione operativa garante
della salute dei cittadini”. Tutto il personale presente all’incontro, in
mancanza di risposte concrete e credibili, – è stato più volte ribadito nel
corso del dibattito – è determinato a porsi in stato di agitazione, attuando il
blocco dei ricoveri in quei reparti ove non è possibile garantire la civile e
dovuta assistenza clinica. I numerosi interventi, va rilevato, hanno confermato
quanto emerso nel corso di precedenti assemblee (presenti anche l’assessore
regionale alla Sanità Luzzo e il Commissario dell’Asl 10 Sgrò), e cioè
l’indiscutibile utilità del mantenimento del presidio ospedaliero di Oppido che
serve un bacino di utenza di circa 25.000 abitanti, dislocati nella fascia pedi
e aspromontana, e, soprattutto, rappresenta una struttura di urgenza-emergenza
considerata la dislocazione geografica degli altri ospedali dell’Asl 10, tutti
situati nella Piana di Gioia Tauro. Oltre al personale medico e paramedico
(circa cento unità), la riunione ha registrato l’attiva partecipazione del
Dirigente sanitario dell’ospedale dott. Pietro Ingegnere e, prima della chiusura
dei lavori, quella del sindaco Antonello Freno il quale, condividendo le
decisioni adottate dall’assemblea del personale, ha comunicato la volontà del
Consiglio comunale di attuare una forma di protesta dura che potrebbe portare il
massimo organo istituzionale oppidese ad occupare in forma simbolica, civile e
democratica la sede dell’Asl 10 fino all’assunzione definitiva e concreta, da
parte del Commissario straordinario, degli impegni presi in precedenza. Si è,
infine, deciso di formare un Comitato a cui è stato demandato il preciso
incarico di redigere un documento che, oltre ad evidenziare lo stato di
malessere e di difficoltà operativa in cui è stato lasciato tutto il personale,
dovrà evidenziare al Commissario dell’Asl le carenze strutturali e strumentali
esistenti all’interno dell’ospedale, oltre che chiedere un incontro urgente al
fine di stabilire tempi e modi di una rapida soluzione degli stessi.
Il neo-costituito Comitato sarà integrato dai rappresentanti del consiglio
comunale e dallo stesso sindaco. <<Tutto il personale e i rappresentanti
politici locali – fanno sapere i promotori dell’assemblea - attueranno ogni
forma di protesta al fine di vedere riconosciuto un sacrosanto diritto e cioè il
mantenimento dell’ospedale di Oppido Mamertina che anche nell’eventuale
rivisitazione delle Asl regionali che dovrebbero essere ridotte a cinque, quanti
sono i capoluoghi di provincia, continuerebbe a rappresentare motivo di
sicurezza per quella utenza che vive ed opera in un territorio decentrato e
penalizzato dai collegamenti, che nel passato hanno pregiudicato la salute e la
stessa vita di qualche cittadino>>.