(31/5/2003)
Oppido/ Il sindaco Freno chiede di
modificare la bozza di Piano sanitario
<< Vogliamo l'ospedale di montagna>>
Vincenzo Vaticano
OPPIDO Il mancato riconoscimento al nosocomio di Oppido dello status di “Ospedale di montagna” nella bozza di Piano sanitario regionale non piace al sindaco Antonello Freno. Che lo considera «un involontario errore» e ne chiede la modifica per quel che riguarda la struttura sanitaria di Oppido. Il Piano sanitario licenziato dall'esecutivo calabrese adesso si trova all'esame della commissione consiliare e, una volta approvato, dovrà essere portato in aula. Oltre ai massimi organi istituzionali della Regione (presidente della giunta Giuseppe Chiaravalloti, del consiglio Luigi Fedele, assessore alla Sanità Giovanni Luzzo), i destinatari della nota del primo cittadino sono il presidente della Comunità montana “Versante tirrenico meridionale”, il presidente della Conferenza dei sindaci dell'Asl di Palmi ed il commissario straordinario dell'azienda sanitaria. «Nel capitolo della proposta dedicato all'assistenza ospedaliera – si legge nella nota di Freno – l'ospedale di Oppido viene fatto rientrare nella categoria dei “presidi territoriali di zona”, i quali svolgono le funzioni di pronto soccorso, degenza generale e day hospital. In questa categoria risultano compresi anche altri ospedali (Acri, San Giovanni in Fiore, Soveria Mannelli, Serra San Bruno) i quali, tramite apposito contrassegno e correlata leggenda esplicativa, sono classificati “ospedali di montagna”, con assetto organizzativo diverso da quello indicato per i presidi di zona poichè ad essi vengono anche garantite le attività di elezione delle discipline di base fondamentali». Poiché il sindaco è fermamente convinto che quello di Oppido abbia tutti i requisiti per essere riconosciuto “ospedale di montagna”, richiede espressamente che il Piano regionale, in corso d'approvazione, venga opportunamente integrato col riconoscimento avvenuto per altri ospedali con caratteristiche similari. «Non comprendo come una tale classificazione - evidenzia Freno – non abbia riguardato anche l'ospedale di Oppido, posto che esso è l'unico nosocomio della Piana, preposto ad attività mediche di base, sito nel territorio di una Comunità montana (quella di Delianuova) che, pur presentando tratti demografici notevoli, è fortemente penalizzato sotto il profilo socio geografico, specie per quanto riguarda i collegamenti viari». A tal proposito, è il caso di ricordare, che nello scorso gennaio, su iniziativa della locale amministrazione comunale, un'analoga richiesta sottoscritta dal presidente della Comunità montana e dai sindaci dei Comuni del comprensorio era stata avanzata agli organi competenti, per evidenziare la necessità di confermare e potenziare le divisioni dell'ospedale oppidese, rappresentando questo l'unico presidio nell'ente montano in grado di rispettare il primario diritto alla salute dei cittadini e soddisfare l'imprescindibile esigenza di prestazioni in misura eguale quanto a qualità, quantità e facilità nella fruizione anche in aree territorialmente svantaggiate. «Questa richiesta d'integrazione alla proposta del Piano sanitario regionale – ribadisce infine il primo cittadino di Oppido – è fondata su ragioni obiettive largamente condivise (la conferenza dei sindaci dell'Asl di Palmi l'ha fatta propria nella seduta del 15 maggio scorso) e mira semplicemente alla correzione di quello che altro non può essere che un involontario errore».