(13/11/2003)
Ospedale unico della Piana/
Varapodio è favorevole
Il sindaco Fazzolari favorevole alla megastruttura
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO Nel contesto della
vasta discussione sviluppatasi ultimamente ai vari livelli politici ed
istituzionali sul futuro assetto sanitario da dare agli oltre trecentomila
abitanti della Piana, anche Orlando Fazzolari, sindaco di Varapodio, ha ritenuto
opportuno prendere ufficialmente posizione, manifestando, tramite un comunicato,
il suo pensiero sul tema della sanità in generale e su quello dell’ospedale
unico in particolare. <<Le Asl calabresi in generale – secondo Fazzolari –
soffrono ormai da tempo di un diffuso tracollo economico e di una cronica
carenza strutturale. Più precisamente, il futuro dei nosocomi - appartenenti
alla nostra Asl 10, oberata da debiti e segnata da una serie di cattive gestioni
– non è certo dei più rosei in quanto mancano delle più elementari
apparecchiature o sono ancora forniti di apparecchiature obsolete e la struttura
stessa che ospita il personale ed i pazienti risulta inadeguata alle esigenze di
una moderna concezione di sanità pubblica, così come dettato dalle direttive Cee>>.
Fatta questa breve premessa, il primo cittadino di Varapodio, entrando nella
controversa e dibattuta vicenda relativa alla costruzione, o meno, dell’ospedale
unico, chiarisce subito e senza mezzi termine il suo orientamento a favore della
realizzazione della megastruttura sanitaria nel territorio pianigiano.
Un’atteggiamento, è il caso di rilevare, non frutto di scelte contingenti o
dell’ultim’ora, ma coerente con la posizione assunta, nel passato,
dall’amministrazione comunale. Gia nel 2001, infatti, proprio a Varapodio, nel
corso di un convegno, l’on. Giovanni Filocamo, all’epoca assessore alla sanità,
ebbe modo di prospettare, alla presenza di qualificati operatori della sanità,
l’irrinunciabile determinazione a realizzare, nel breve periodo, il tanto
auspicato ospedale unico della Piana, considerato ormai una struttura necessaria
se non indispensabile. E ne spiegò i motivi. Tali dichiarazioni, che trovarono
l’immediato consenso del sindaco Fazzolari, vengono adesso dallo stesso ribadite
ed ampliate << Questa scelta è dettata da una molteplicità di fattori – afferma
– sia di carattere economico che pratico. L’idea di un ospedale grande ed
attrezzato, porta con se una serie di vantaggi, primo tra tutti la possibilità
di trovare vicino casa un ospedale attrezzato, efficiente ed in grado di
bloccare quella migrazione di professionalità brillanti verso realtà più
efficienti che consentono di realizzarsi in maniera piena>> Affermando, quindi,
come lo spostamento non riguarda solo i professionisti ma anche i pazienti,
Fazzolari, fa presente come sia sempre crescente il numero di ammalati costretti
a spostarsi al nord o nelle cliniche grandi e attrezzate del sud per problemi
più o meno gravi. E’ questo, secondo lui, <<impoverisce moralmente ed
economicamente le realtà ospedaliere del nostro comprensorio>> Pensare poi di
ristrutturare e ammodernare le odierne strutture per portarle ad un buon grado
di efficienza comporterebbe, sempre secondo Fazzolari, un aggravio di spesa e
una dispersione delle energie. << Tanto meno ritengo – aggiunge – sia valida la
proposta di creare una sorta di rete sanitaria tra i nosocomi esistenti
specializzando ciascuno di essi in un settore preciso. Sarebbe un’altra forma di
dispersione di risorse ed energie. Il tipo di intervento ottimale sarebbe quello
di far convergere i fondi previsti dall’ex art. 20 verso la realizzazione di
questo ospedale unico anche perché i soldi spesi finora per la ristrutturazione
degli edifici esistenti non ha dato grandi risultati e le strutture risultano
ancora fatiscenti. Ovviamente – precisa – questi fondi non sarebbero sufficienti
a coprire una tale spesa per cui occorrerebbe un ulteriore copertura da parte
della Regione e, se necessario, del ministero della Salute>> A conclusione del
comunicato Orlando Fazzolari spera che venga attuata una politica di abbandono
del campanile ed auspica la potatura dei rami secchi del sistema per dare nuovo
vigore al settore.