(22/11/2002)
VARAPODIO/ Ricordata (a Reggio Calabria) la figura e l'opera del
giornalista poeta
Sammarco secondo l'Anassilaos
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO -
La cittadina di Varapodio con il suo illustre figlio Raffaele Sammarco, poeta e giornalista,
sono state al centro di un convegno organizzato dall’Associazione culturale
reggina “Anassilaos” nell’ambito degli incontri d’Arte, Storia, Cultura
e Scienze in memoria degli uomini illustri di Reggio. Sulla grande figura e
sulle opere di Sammarco ha relazionato, per l’occasione, Antonio Minasi,
presidente dell’associazione Amici Casa della cultura Leonida Repaci. Alla
manifestazione ha presenziato una delegazione varapodiese composta dai
professori Enzo Lombardo (vice preside della locale scuola media) e Fausto
Triboli e da don Anonino De Masi, autore della monografia “Varapodio ieri ed
oggi” nella quale un intero capitolo è riservato a Sammarco. L’iniziativa
del prestigioso circolo culturale reggino, va evidenziato, ha
inorgoglito non poco la comunità varapodiese perché ha finalmente reso
il giusto onore e merito al grande letterato, sovente ed inspiegabilmente,
trascurato dai critici e dagli addetti ai lavori. Un personaggio di cui
Varapodio, cittadina che gli ha dato i natali, è andata sempre fiera tanto da
dedicargli una strada e la scuola
media. Il profilo biografico,
emerso dal convegno, anche se qui riportato in forma estremamente sintetica,
servirà senza dubbio a farne emergere la grande
statura culturale e letteraria. Sammarco nasce a Varapodio il 14 ottobre 1866 e
muore a Reggio Calabria all'età di 65 anni (1931). Incomincia a scrivere versi
da ragazzo, a comporre con facilità, quasi improvvisando, lunghi poemi.
Plurilaureato e poliglotta fu acclamato ed ammirato per i suoi saggi poetici
anche in latino, greco, tedesco, francese ed inglese. Dei suoi scritti poetici
si ricordano "Poesie e prose varie" ( in lunedi della Gazzetta sotto
lo pseudonimo di Hierros), "Delicta Juventutis" (poesie giovanili),
"Carmina" (versi in latino), "Poesie" ( circa 70 sparse e
pubblicate nel 1956 da Nicola Giunta).