(7-5-2003)

Oppido/ Radiologia, il dirigente chiede al commissario dell'Asl il trasferimento del mammografo digitale
Apparecchiatura ferma da un anno

Vincenzo Vaticano

OPPIDO – Con circa 1.500 esami mammografici evasi in media ogni anno, il centro operativo di diagnostica senologica ubicato presso il reparto radiologia dell’ospedale di Oppido risulta essere oggettivamente l’unica realtà positiva dell’Asl n.10 di Palmi in questo importante settore di prevenzione dei tumori al seno. La struttura, diretta dal dott. Antonino Scordo, riesce ad assicurare degli standard di qualità compatibili con i tassi d’incidenza nazionale in quanto dotata di un mammografo e un ecografo dell’ultima generazione. Tuttavia, secondo i componenti l’equipe medica addetta a questo delicato servizio, l’obiettivo primario rimane “quello di consentire l’individuazione di lesioni mammarie, sempre più piccole, non palpabili, così da costituirne l’avanguardia all’indagine clinica, individuando cioè focolai iniziali (al di sotto di 10 mm), che spesso la sola clinica non riesce a mettere in evidenza”. Ecco perché, a tal fine, da parte del dottor Scordo, è stata recentemente avanzata al Commissario straordinario dell’Asl 10, una pressante richiesta per il trasferimento, presso il presidio ospedaliero di Oppido, di un mammografo più sofisticato (presente in altre strutture dell’Asl ed inutilizzato) che consenta l’esecuzione anche di biopsie mirate, sia sotto guida mammografica che ecografica. “Ciò consentirebbe nei casi dubbi, quando cioè la mammografia e l’ecografia non sono sufficienti – precisa il medico nella sua richiesta -, a porre una diagnosi certa, a ricorrere, in loco, alla citologia e alla microistologia, evitando così ai pazienti, i viaggi della speranza verso altre strutture sanitarie fuori dell’Asl”. L’auspicio del radiologo è che il Commissario accolga positivamente tale richiesta “ed abbia la sensibilità di dotare la radiologia di oppido di questa apparecchiatura ad alta tecnologia, il cui vantaggio è quello di poter tipizzare le lesioni con conseguente indirizzo ad una corretta terapia, consolidando in tal modo una realtà positiva, emergente nell’Asl 10 , e già punto di riferimento per la diagnostica senologica”. Tra l’altro, aggiunge il dott. Scordo, “Il suddetto mammografo digitale costato oltre un miliardo delle vecchie lire e collaudato fin dall’aprile 2002, sebbene considerato un fiore all’occhiello per tale tipo di diagnosi senologica, non ha mai eseguito un solo esame mammografico”. Il dirigente medico, infine, si augura che il Commissario straordinario trovi il tempo, nelle sue giornaliere ed assidue presenze nella sede dell’Asl, per riscontrare la sua richiesta, convinto che la stessa meriti un’attenta valutazione, sia per evitare inutili spese ai contribuenti sia per un’elementare esigenza di serietà.
 

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